Gianni prepara le truppe per la scalata al Pdl
Laprima riunione, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'ha voluta fare con la giunta e i capigruppo locali martedì 17, a 24 ore dai risultati del primo turno nelle amministrative, soprattutto di Milano e Napoli. Si è parlato del 2013 e di come affrontare i prossimi (brevi) due anni dalle elezioni capitoline. Consapevole che qualcosa di grande, e di diverso, si è messo in moto dentro e fuori il Pdl. Consapevole che occorre creare qualcosa di nuovo e soprattutto ricomporre quella destra ferita non solo dalla "fusione a freddo" di An con Fi ma anche dalla spaccatura con Gianfranco Fini e la creazione di Futuro e Libertà. I contatti con gli ex colleghi di partito non si sono mai interrotti ma certamente, in questi giorni, si sono intensificati e l'incontro con i due "scontenti" di Fli, Adolfo Urso e Andrea Ronchi dell'altro ieri segna un passo avanti. Alemanno, che non ha mai perso di vista il partito nazionale, ha compreso che è arrivato il momento di agire. È indubbio che i risultati di lunedì su Napoli e, soprattutto, Milano avranno un'influenza determinante per il Pdl. L'idea di creare un gruppo autonomo in Parlamento con gli alemanniani, Altero Matteoli e Andrea Augello con gli ex Fli, Urso e Ronchi avrebbe come obiettivo quello di realizzare un "cuscinetto" tra il Pdl e i finiani, nell'attesa di capire il futuro del partito e, soprattutto, del premier. Un gruppo dove magari affiancare Gianfranco Miccichè nella sua sfida col partito «Forza del Sud». Un fil rouge che lega i progetti di Alemanno. La «scintilla» che improvvisamente ha riacceso i rapporti (non proprio idilliaci) con la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, può essere il vero asso della manica del sindaco capitolino. Il partito «Forza del Sud», voluto appunto da Micciché non a caso vede come dirigente di spicco a Napoli, Salvatore Ronghi, segretario generale della Regione Lazio (fedelissimo della Polverini). Il futuro politico non solo del centrodestra potrebbe essere rappresentato da partiti fortemente caratterizzati territorialmente, sul modello della Lega. E se il Pdl per quanto riguarda il nord può ben giocarsi la carta del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si va ancora "a caccia" del personaggio di peso che possa rappresentare il centro-sud. Ecco che il nome di Gianni Alemanno potrebbe assumere nel giro di pochissimo tempo un peso ben diverso. Il tandem con la Polverini, stavolta, potrebbe funzionare. Ma sarà sufficiente? Difficile fare la scalata al partito senza un "avvicinamento" con qualche big degli ex azzurri. In questo quadro potrebbero inserirsi Claudio Scajola e Franco Frattini (anche loro "in movimento" per il dopo Berlusconi). Tutto comunque è rinviato a lunedì sera, quando si avranno i risultati dei ballottaggi. Dati alla mano si valuterà come procedere e la portata della resa dei conti. Alemanno in tutto questo ha una medaglia dalla doppia faccia. Essere sindaco della Capitale gli conferisce una visibilità e una capacità di trattativa enormi rispetto ai colleghi di partito, da una parte. Dall'altra la sfida del 2013 per il secondo mandato proprio alla guida di Roma, già difficile di per sé, sarebbe impossibile senza un partito forte e coeso. Un punto fisso questo per Alemanno. Non a caso praticamente in ogni riunione si parla anche della preparazione dei congressi. Il tesseramento si chiude, al momento, il 30 luglio ma si pensa già a una proroga dovuta proprio alla fase di «stallo» creato dai ballottaggi e da una prospettiva nazionale incerta. In ogni caso, Alemanno non vuole farsi prendere di sorpresa. La partita per il Pdl se la giocherà fino in fondo. Da protagonista.