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Elicotteri francesi contro Gheddafi

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Ilcerchio si stringe. In aiuto degli insorti ora arrivano anche gli elicotteri, che consentiranno una migliore «selezione» degli obiettivi a terra e scongiureranno danni collaterali. La Francia ha già deciso che invierà in Libia soprattutto i «Gazelle», ma potrebbe usare anche i Tigre, moderni elicotteri d'assalto. «Dobbiamo darci i mezzi per attaccare senza colpire civili», ha detto ministro della Difesa francese Gerard Longuet. Il Regno Unito, invece, sta valutando la medesima ipotesi ma ancora non è stata presa una decisione ufficiale in tal senso. Lo ha precisato in Parlamento il sottosegretario britannico per le Forze Armate Nicjk Harvey: «È un'opzione che stiamo prendendo in considerazione», ha detto. Harvey ha confermato che, se la Gran Bretagna dovesse optare per questa soluzione, si impiegherebbero gli Apache di fabbricazione statunitense. Un'altra cattiva notizia per Gheddafi e i suoi è che, dopo il riconoscimento della Russia, ieri gli Usa hanno invitato formalmente gli insorti ad aprire una sede di rappresentanza a Washington, come ha annunciato l'inviato statunitense a Bengasi Jeffrey Feltman, sottosegretario americano agli affari del Medio Oriente. L'altra notte, intanto, i raid della Nato hanno preso nuovamente di mira Tripoli e, in particolare, un'installazione militare poco distante dal bunker del raìs. Nell'attacco si sono registrati almeno 3 morti e 150 feriti. Gli aerei dell'Alleanza hanno colpito anche a Sirte e a Misurata. Dall'Italia, poi, sono pronte a partire alla volta della Cirenaica, 22 tonnellate di beni alimentari destinate alla popolazione libica. Sono, infine, 270 le donne che affermano di essere state stuprate dai soldati lealisti. Lo ha affermato alla Cnn una psicologa libica, Siham Sergewa, che sta raccogliendo informazioni sui casi di presunte violenze sessuali e le trasmetterà alla corte penale internazionale.

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