Due scenari per il dopo voto
La politica ha una straordinaria capacità d'accelerazione e frenata. Venti giorni fa era impossibile immaginare un film come quello che stiamo vivendo. Il quadro politico è come una mappa di continenti che si muove provocando terremoti di varia intensità. L'esito dei due ballottaggi di Milano e Napoli avrà un impatto serio sul sistema dei partiti. Se il centrodestra dovesse perdere entrambi i confronti (è una possibilità) avremmo di fronte due scenari: 1.La maggioranza cede e si apre un periodo di caos in cui si farà strada un governo di transizione che conduce il Paese verso le elezioni nel 2012; 2.La maggioranza tiene, ma i rapporti di forza tra i partiti mutano e si apre la stagione delle trattative e alleanze variabili (e avariabili) per il futuro. Il primo scenario è da implosione improvvisa e presuppone un'alternativa più o meno percorribile fin da subito. Ma all'orizzonte una soluzione post-berlusconiana pronta all'uso non c'è. Il secondo scenario è quello sulla carta più probabile e in questo senso vanno letti i contatti tra Lega e Pd per discutere di una nuova legge elettorale. In entrambi i casi il logoramento colpisce Berlusconi, il quale potrebbe anche tentare la via secca delle elezioni anticipate per evitare di sprofondare nelle sabbie mobili. In questo oceano di incertezze navigano già alcune caravelle che guardano al domani. Giulio Tremonti e Luca Cordero di Montezemolo hanno dato ieri l'assaggio di un confronto del futuro nell'area moderata. Ma presto vedremo altri bastimenti (e armatori) prendere il largo. Non c'è niente di cui stupirsi, è la politica nella sua essenza, anche se in questo caso è meglio cambiare la prima vocale e parlare di assenza.