Letizia si smarca da Silvio Chiama Udc e famiglie
«Esistonodue campagne elettorali. Una nazionale e una sul territorio», spiega un dirigente milanese del Pdl. C'è quella di Berlusconi contro i comunisti. Quella della conferenza stampa del Pdl di martedì scorso in cui il partito sosteneva che tutto sommato questa tornata amministrativa era finita pari. Quella della Lega che chiede i ministeri. E poi c'è l'altra campagna elettorale, quella di Letizia Moratti. Quella fatta di tanti porta a porta, di mercatini, di toni soft. Una campagna di totale smarcamento dai leader nazionali, al punto che al momento non è previsto alcun appuntamento assieme a Berlusconi negli ultimi giorni di propaganda. Forse si farà un comizio conclusivo. Poco importa. Quel che conta è l'impostazione. La Moratti anzitutto ha ammesso la battuta d'arresto. Ha detto ai suoi elettori di aver compreso il segnale che le hanno voluto inviare. E per questo è partita dagli errori commessi. Via l'Ecopass, tanto per cominciare, il balzello imposto alle auto per entrare in centro. Pronta la sanatoria delle multe, divenuta un'entrata accessoria. Insomma, la campagna del sindaco è tutta diretta su centomila voti che mancano. Sono i 70mila che la coalizione ha perso e i 30mila che sono andati al Terzo Polo. Ieri mattina Comunione e Liberazione si è mossa massicciamente. È stato Mario Mauro, capogruppo del Pdl al Parlamento europeo, a mettere in piedi squadre di mille ragazzi che sono andati fuori alle 170 chiese milanesi distribuendo volantini in cui si ricorda che se vincesse Pisapia cambierebbe tutto nelle politiche per la famiglia, sull'aborto, sulla droga. Si ricorda che con il centrodestra «il Comune fornisce libri di testo gratis per le scuole primarie e secondarie», sono stati istituiti «bonus cicogna e bonus maternità», è stato introdotto il «fattore famiglia nella dichiarazione Isee», è stata «raddoppiata l'assistenza degli anziani a casa». Mentre Pisapia ha proposto «la depenalizzazione dello spaccio di droga, l'istituzione della "stanza del buco", di legalizzare l'eutanasia, di dare sostegno a chi vuole interrompere la gravidanza, che i redditi familiari sopra i 30.000 euro saranno più tassati e l'istituzione del registro comunale per le coppie gay» Il rush finale di campagna elettorale del primo cittadino milanese sarà tarato proprio sugli elettori moderati, sia quelli del Pdl che quelli dell'Udc, partito di cui la Moratti ha detto di condividere «valori e programmi». Ora si aspetta un solo aiuto dal governo nazionale, e non da Berlusconi e Bossi. Bensì da Giulio Tremonti. Un impegno preciso che consenta di andare più a fondo sul quoziente familiare, con detrazioni e sconti per i nuclei che hanno più figli a carico. Il modello è quello già sperimentato a Parma e in qualche misura importato a Roma. Tutto ciò sta dando i suoi frutti? Difficile dirlo perché tutte le agenzie che effettuano sondaggi avevano dato una previsione univoca: la Moratti non riusciva a vincere al primo turno, ma si presentava al ballottaggio con un vantaggio che le avrebbe consentito di andare verso la riconferma. Difficilmente, ma ci sarebbe dovuta riuscire. Lo scenario è ribaltato e Letizia è ripartita da ciò che gli elettori hanno bocciato. Nessuno lo dice apertamente ma ormai è fin troppo chiaro che il sindaco consideri Berlusconi un peso. Tra i suoi uomini ha colpito il netto calo dei consensi personali del premier su Milano. E anche la strategia di aggressione dell'avversario, dettata direttamente da Arcore. Come a villa San Martino erano partite anche le indicazioni per le manifestazioni fuori al tribunale il giorno delle udienze e una generale approvazione ai manifesti di Lassini. La maggiore preoccupazione adesso per la Moratti è portare quante più persone possibile al voto domenica prossima. Si scrutano le previsioni del tempo. Poi c'è un altro clima, quello politico. Sempre più surriscaldato. Gli attivisti del Pdl vedono per strada volantinaggi dei centro sociali, c'è stata una mobilitazione generale da tutta Italia come se si trattasse di un "nuovo 25 aprile", la Liberazione da Berlusconi. Scaramucce e battibecchi si sono moltiplicati. E il timore di un incidente sta aumentando di ora in ora. F. d. O.