Tremonti: basta con gli eccessi delle tasse
Dopola critica alla moltiplicazione dei controlli fiscali che stritolano le imprese, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti insiste sulla necessità di «un sistema fiscale più vicino alla condizione reale di tanti cittadini». Quindi meno ganasce e «meno interessi passivi addebitati ai Comuni». E spiega che in attesa della più complessiva riforma dell'intero sistema, c'è spazio per queste modifiche che potranno arrivare, via emendamento al decreto sviluppo, all'esame del Parlamento. Anche il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, conferma che le novità annunciate dal ministro arriveranno a Montecitorio e riguarderanno appunto le ganasce e l'anatocismo, cioè gli interessi impropri calcolati sugli interessi. Al convegno per il decennale delle agenzie fiscali Tremonti rilancia la riforma «sostanziale del sistema fiscale» che è vecchio di mezzo secolo e va aggiornato. Il sistema fiscale è stato pensato prima della diffusione delle partite Iva e con un sistema imprenditoriale diverso. Servono quindi «alcune correzioni che non dipendono dall'amministrazione ma dal legislatore. Oltretutto si guarda al governo anche quando si applicano per i Comuni. Se lo facessero loro....». A quest'ultima battuta il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lì presente ha risposto con un sorriso al quale il ministro ha replicato in modo analogo. Il ministro tra le modifiche ha parlato anche della forma di calcolo delle sanzioni fiscali. «Non si capisce se si tratti di veri interessi o di ulteriori sanzioni». Poi rileva che «ci sono delle forme di calcolo degli interessi» sulle sanzioni fiscali che «ricordano da vicino l'anatocismo». L'avvicinamento dei tassi di interesse utilizzati in passato dagli istituti di credito, da parte del fisco, «non ha portato rigore fiscale ma discredito», secondo Tremonti. Questo perchè nel calcolo si arriva a non comprendere più la distinzione tra sanzioni e interessi. Il ministro ha lodato la riforma delle agenzie fiscali, pur avendo votato contro di essa a suo tempo: «verifico che è stata una buona riforma, ragione per cui è in arrivo la quinta agenzia», ha detto riferendosi alla trasformazione imminente dei Monopoli di Stato. Mentre Alemanno ha annunciato che non ci sarà un nuovo concordato per le multe dei romani. Successivamente Befera, che nel suo intervento parla di «rigoroso rispetto dei contribuenti», spiega che attualmente «molti problemi arrivano dai Comuni che non si sono adeguati all'efficienza di Equitalia. Spesso ci passano crediti che magari non ci sono. Noi abbiamo fatto una procedura anti-burocrazia: se il contribuente ha una sentenza noi sospendiamo l'intervento. Ci sono circa 40 mila di queste situazioni. E questo crea delle ganasce fiscali fasulle perchè il credito non c'è». In ogni caso i Comuni dovranno riorganizzare la riscossione coattiva entro il 2011 e «non è detto che Equitalia partecipi». L.D.P.