Italiani a caccia dell'antimateria
È l'apparecchiatura più costosa mai trasportata da uno space shuttle e servirà a svelare il segreto dell'origine dell'universo: si chiama Spettrometro Magnetico Alfa, per gli amici «Ams». E nel suo petto di metallo batte un cuore tutto «made in Italy». Lo shuttle Endeavour, con la missione in corso, ha portato il prezioso Ams, del valore di 2 miliardi di dollari, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Le manovre per portare il rivelatore di particelle fuori dalla stiva dell'Endeavour hanno preso il via ieri mattina alle 9,15 ora italiana. A manovrare i sofisticati bracci meccanici dello shuttle e della stazione che si sono passati lo strumento, di grandi dimensioni, sono stati tre astronauti dell'equipaggio della navetta della Nasa, fra i quali il nostro Roberto Vittori. Alle 9,22 Vittori ha completato la sua parte di lavoro, tirando fuori dalla stiva dello shuttle il prezioso macchinario e «offrendolo» alle amorevoli mani (meccaniche) della stazione spaziale. La manovra, nel complesso, è durata quasi cinque ore. «Il bambino è nato», ha affermato con soddisfazione il fisico Roberto Battiston, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che, insieme al Nobel Samuel Ting del Cern di Ginevra, è alla guida del progetto Ams. Coordinato dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, il super-spettrometro è costato 2 miliardi di dollari e 16 anni di lavoro. È nato da una collaborazione internazionale della quale fanno parte circa 600 ricercatori di 60 centri di 16 Paesi. L'Italia ha una partecipazione importante, pari al 25 per cento, con L'Agenzia Spaziale Italiana e l'Infn. Il cacciatore di antimateria Ams è uno strumento senza precedenti, progettato per andare a cercare nello spazio le tracce dell'antimateria, misteriosamente scomparsa dopo il Big Bang. Compito dell'Ams è segnalarne l'esistenza intercettando, fra i miliardi di particelle che già lo stanno bombardando, quelle che appartengono a delle anti-stelle dell'anti-universo. E domani gli astronauti riceveranno un saluto speciale. L'appuntamento è per le 13,11: per la prima volta un pontefice, papa Benedetto XVI, si collegherà con l'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale, dialogherà con gli astronauti, in particolare con i due italiani Paolo Nespoli e Roberto Vittori, s'informerà sulla missione e darà la sua benedizione. L'evento, unico nella storia delle esplorazioni spaziali, sarà visibile in diretta televisiva e in streaming dal sito Internet della Radio Vaticana-Ctv.