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Fli chiede più impegno a Fini

Gianfranco Fini

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Il giorno dopo i verdetti elettorali il Terzo Polo si scopre una coalizione a trazione Udc. Nei capoluoghi è sempre il partito di Pier Ferdinando Casini a viaggiare su percentuali che sono spesso sopra il 5 per cento e non scendono mai sotto il 2, Futuro e Libertà invece si accontenta di una media attorno al 2 per cento, con qualche picco sopra il 3 come a Napoli (3,36%) o Caserta (3,11%), mentre l'Api di Rutelli si dimostra assolutamente inconsistente, attestandosi quasi sempre su percentuali che non arrivano neppure all'1 per cento. E infatti l'unico partito che nei consigli comunali è riuscito a prendere qualche seggio è proprio l'Udc. Risultati per i quali Futuro e Libertà non fa certo salti di gioia, viste le aspettative. Così, nella base ma anche in molti dirigenti, sale la voglia di chiedere a Gianfranco Fini di impegnarsi di più nella vita del partito, di partecipare alle riunioni interne. Nessuno vuole che lasci la poltrona di presidente della Camera però i futuristi vorrebbero un impegno maggiore del loro capo nelle scelte strategiche. Insomma che si veda di più la mano di quello che ha lanciato il guanto di sfida a Silvio Berlusconi. In modo da raggiungere risultati che per il momento restano molto distanti dalle aspettative. A Fli brucia assai la figuraccia rimediata a Latina – dove la Lista Pennacchi ha raggranellato lo 0,69 per cento di consensi, poco più di 500 voti – ma è anche tornata altissima la tensione con i due dissidenti Adolfo Urso e Andrea Ronchi. I due, però, pur trovandosi dalla stessa parte, non giocano la stessa partita. Il primo è legato agli ex An Altero Matteoli e Andrea Augello e vorrebbe portare Fli verso quella sponda, ma per il momento non ha alcuna intenzione di andarsene dal partito. Il secondo punta più che altro ad avere una poltrona. Contro di loro l'insofferenza è comunque altissima. Stuzzicata anche dalle provocazioni che arrivano dal Pdl. Il ministro Ignazio La Russa ha spiegato che domani incontrerà alcuni politici che al primo turno non hanno votato per il centrodestra. E il pensiero è andato subito proprio a Ronchi e Urso. Dentro Fli non hanno gradito e Urso è stato costretto a precisare: «Leggo con sorpresa quanto emerso durante la conferenza stampa del Pdl. Non ho in programma alcun incontro giovedì a Milano. Sui ballottaggi, peraltro, ho già detto come la penso, in piena trasparenza e coerenza». Ma proprio sui ballottaggi il Terzo Polo è in grande difficoltà. Specialmente a Milano e Napoli. Così per evitare di scegliere, oggi nella riunione che avranno Fini, Casini e Rutelli prevarrà la linea di non decidere. E lasciare libertà agli elettori. «La domanda che tutti ci rivolgono – è stato spiegato ieri in una nota di Fli – è cosa faremo al ballottaggio. Ebbene, noi riteniamo opportuno affidare ai candidati a sindaco del Nuovo Polo il compito di confrontarsi con gli sfidanti ai ballottaggi senza pregiudiziali ideologici, mettendo al centro i temi concreti che interessano i cittadini, a partire dalla trasparenza amministrativa e la legalità». «Dopodiché – è la conclusione – alla luce del confronto programmatico avvenuto, saranno i nostri elettori a scegliere».

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