Cercasi telemastino per il centrodestra
Modesto consiglio al Cav: il centrodestra, inteso come area culturale e non partitica ma come un parte importante della società italiana ha bisogno di un talk show, di un infotainment da prima serata in grado di mettere in campo un proprio punto di vista dei fatti, della realtà e dell'Italia di oggi. Per trovare il conduttore ideale suggeriamo di non ricorrere al solito cliché dell'equivicinanza politica, e neppure al manuale Cencelli che - nell'era dell'informazione globale - ha fatto il suo tempo; stavolta serve talento vero, magari scelto attraverso un golden globe di selezioni accurate sui possibili candidati. I talk show, infatti, incidono sempre più spesso nell'agenda politica, segnano i temi del dibattito pubblico e questo, i programmi di Michele Santoro, Annozero, e di Giovanni Floris, Ballarò, lo fanno con più successo (in termini di pubblico raggiunto) degli altri. Lo dicono i numeri dell'Auditel, mica la letteratura. Da pignoli siamo andati a curiosare tra i dati di ascolto dei principali talk nazionali, scegliendo dal calendario alcune giornate. Martedì 17 maggio. Su Raitre, in prima serata, va in scena Giovanni Floris con Ballarò, si parla del dopo voto elezioni amministrative: gli spettatori sono 5.490.005, lo share è del 19,58% e i contatti raggiungono i 13.659.083. Su Raiuno Porta a Porta di Bruno Vespa, inizio alle 23.37, parla di elezioni e raggiunge 1.376.307 spettatori, con il 16,40% di share e 4.861.469 contatti. Matrix, su Canale 5, condotto da Alessio Vinci, inizio alle 23.39, si ferma al 13,75% di share, con 1.133.419 spettatori. La sera prima su Raiuno, Bruno Vespa era andato in onda in prima serata con uno speciale elezioni ed aveva totalizzato il 15,07% di share, pari a 4.018.388 spettatori, finendo battuto dalla fiction di Canale 5 Fratelli detective che ha raggiunto il 17,80% di share, con 4.705.239 spettatori. Giorno che vai, altri dati che trovi. Giovedì 12 maggio 2011. Su Raidue va in onda in prima serata, Annozero di Michele Santoro che totalizza 5.542.359 spettatori, il 21,24% di share con poco meno di 15 milioni di contatti. Titolo della puntata: «Miracolo a Milano?», dedicata alle elezioni nel capoluogo lombardo e non solo. Quella stessa sera, su Raiuno, alle 23.25, entra in scena Bruno Vespa che totalizza 1.235.741 spettatori, pari al 12,60% di share con poco meno di 6 milioni di contatti. Sempre giovedì 12 maggio, su Canale 5, alle 23.45 circa, comincia Matrix, condotto da Alessio Vinci, che raggiunge uno share del 16,36% pari a 1.127.444 spettatori. Volendo fare un raffronto sul peso dell'incidenza sul pubblico di questi programmi, possiamo dire che per fare gli ascolti dell'Annozero di giovedì 12 maggio non basta sommare gli spettatori di due puntate di Porta a Porta (quelle del 12 e 5 maggio) e di due puntate di Matrix (stesse date, 12 e 5 maggio). Se passiamo da Alessio Vinci a Gianluigi Paragone, programma L'Ultima Parola, in onda su Raidue il venerdì attorno a mezzanotte, vediamo che lo scorso 13 maggio il programma ha totalizzato il 5,73% di share con meno di un milione di spettatori. Quella puntata, per la verità, iniziò alle 22.54 per finire verso mezzanotte, quindi in altro orario rispetto a quello canonico. Ma se prendiamo gli ascolti de L'Ultima parola del 30 aprile 2011, vediamo che pur salendo di qualche punto lo share, al 7,95%, gli spettatori si fermano a 645.046. Anche qui, parametrando questi numeri di ascolto con quelli di Ballarò del 10 maggio 2011 (spettatori 4.884.079), possiamo dire che servono 7 puntate e mezzo de L'ultima parola per fare gli ascolti del programma di Floris. L'obiezione più ovvia a questi confronti sui numeri e sull'incidenza nel pubblico è che mentre Michele Santoro e Giovanni Floris vanno in prima serata, gli altri vanno in onda poco prima di mezzanotte. La verifica sarebbe semplice: mettiamo Alessio Vinci e Gianluigi Paragone in prima serata e vediamo che ascolti fanno. Una cosa, però, è certa: all'area culturale di centrodestra ed alla gente che vi si riconosce, manca un infotainment, un talk show da grandi numeri, in prima serata. Rimediare, impiegando il metro del talento nella scelta del conduttore (e non solo), sarebbe cosa saggia.