«Gli italiani sono stanchi dei litigi»
Dicerto - dicono i leader di Cgil, Cisl e Uil - dal voto è arrivato un segnale chiaro di «forte cambiamento», contro l'attuale politica. La considerazione è unanime, più sfaccettati i toni. Per il segretario generale di Corso d'Italia, Susanna Camusso, è «la fine di un'epoca». Per il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, è la dimostrazione di quanto gli italiani siano «stanchi di una politica inconcludente perché litigiosa». Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, lo lega al mutamento dello stesso elettorato «non più ingessato», ma spinto a chiedere, di volta in volta, «il cambiamento» a partiti diversi. Così Camusso, Bonanni e Angeletti hanno accolto l'esito della tornata elettorale ad Atene, dove sono riuniti per il 12/mo congresso della Confederazione europea dei sindacati (Ces-Etuc). «Non è una fase di instabilità. È la fine di un'epoca. Si apre un'altra stagione», ha affermato Camusso che legge in questi termini il risultato, a partire dall'esito delle comunali a Milano, la sua città. Dove, peraltro, aveva apertamente sostenuto il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, ora al ballottaggio con il sindaco uscente Letizia Moratti. Il risultato, «in tutta Italia, delle elezioni amministrative fa parte di un solo segno che l'elettorato italiano ha voluto dare: gli italiani sono stanchi di una politica inconcludente perché litigiosa», ha sostenuto Bonanni. Il segnale «è contro loro» ed «è di un forte cambiamento». «Spero - ha aggiunto il leader della Cisl - che chi ha orecchie per intendere, intenda». E che tutto questo porti ad «una maggiore stabilità, attraverso maggiore responsabilità e concretezza». Ha parlato di «un risultato molto diverso da quello che veniva previsto» Angeletti: «Le vere novità sono state a Milano e Napoli».