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Berlusconi: smascherare Pisapia Non lasciamo Milano ai comunisti

Silvio Berlusconi

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A palazzo Grazioli il vertice tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e lo stato maggiore del Pdl per discutere l'esito del voto ed elaborare una strategia in vista dei ballottaggi, soprattuto quelli di Milano e Napoli. Nella residenza romana del premier i coordinatori Verdini, Bondi e La Russa, i capigruppi di Camera e Senato, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, quelli delle Infrastrutture Altero Matteoli, dello Sviluppo economico Paolo Romani, dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Partecipano anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e l'avvocato Niccolò Ghedini. IL VERTICE A PALAZZO GRAZIOLI La parola d'ordine è: tutti compatti a sostegno di Letizia Moratti. Perché nel Pdl c'è pessimismo sul ballotaggio di Milano, ma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, detesta darlo a vedere: abbiamo di fronte un'impresa - è stato il suo ragionamento ai big del partito riuniti in serata a palazzo Grazioli - ma possiamo vincerla, bisogna rimboccarsi le maniche. Il premier lo dice anche per farsi forza, fa fatica a riprendersi dalla batosta subita nella 'sua' città: dalle scarse preferenze incamerate ancor più che dalle esigue percentuali raccolte dalla Moratti rispetto allo sfidante Pisapia. Berlusconi è consapevole che perdere a Milano, ma anche a Napoli, sarebbe devastante per il governo. Impostare la prima tranche della sfida in un referendum pro o contro se stesso si è rivelato un boomerang per il premier che ora è tentato dal rimanere un po' più defilato in questa seconda parte di campagna elettorale. Ma molto dipenderà dagli amati sondaggi. Ora, ovviamente, i maggiorenti del partito si affretteranno a spiegare che al secondo turno è normale che l'attenzione si concentri sui candidati sindaci, sui loro programmi e proposte. "D'altra parte - fa notare per esempio Ignazio La Russa - ora Berlusconi non è più nemmeno candidato. E con i ballottaggi inizia una nuova campagna elettorale". Ma ai pochi intimi con cui si è lasciato andare, il presidente del Consiglio ha manifestato il suo umor nero per la piega che ha preso il voto, sorpresa e delusione più ancora che rabbia, al punto da dire di aver poca voglia di metterci ancora la faccia: un modo per cercare di salvare il salvabile, ossia se stesso. A meno che, avrebbe spiegato il premier, i sondaggi non diano il segnale di una tendenza favorevole. Insomma, Berlusconi prenderà le distanze di fronte a un'eventuale sconfitta o cercherà di intestarsi una possibile vittoria. Anche di questo il Cavaliere ha parlato nell'incontro avuto questa mattina in aeroporto con il candidato sindaco Letizia Moratti. Insieme si è deciso che la campagna sarà basata sul territorio, che non si punterà più sul passato di Pisapia, quanto sul motto 'non si può lasciare Milano ai centri sociali'. Intanto si lavora alle alleanze: si guarda all'Udc ma anche ai delusi di Fli. Giovedì Ignazio La Russa dovrebbe avere un incontro con Andrea Ronchi. Non solo il capoluogo lombardo impensierisce la maggioranza. A Napoli la partita viene considerata tutta in salita, una eventuale vittoria di De Magistris semina il panico a palazzo Grazioli. Anche qui lo slogan è pronto: "Non lasciamo la città in mano a un magistrato che ha rovinato la gente". Al di là delle amministrative è il nodo Lega a preoccupare Berlusconi: oggi dallo stato maggiore del Carroccio è stato tutto un fiorire di impegni per far vincere la Moratti al ballottaggio. E lo stesso Berlusconi ha fatto filtrare un certo ottimismo: "Il governo - è il messaggio che fanno trapelare da palazzo Grazioli - è solido indipendentemente dal voto". "L'unico modo per recuperare a Milano - ha detto ancora il premier - è quello di far capire chi è veramente Giuliano Pisapia. Lui ha la faccia pulita, ma a sostenerlo ci sono i centri sociali e la sinistra estrema". Davanti ai suoi il premier ha ammesso che dei problemi ci sono, ma che intende cercare di metterci una pezza discutendone con Bossi.  

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