Strauss-Kahn: Eliseo 2012 carte rimescolate a sinistra e a destra
Non era ancora sceso in campo, e ora probabilmente non sarà più in grado di farlo. Per Dominique Strauss-Kahn la porta dell'Eliseo sembra essersi definitivamente chiusa prima ancora di averla vista in lontananza. A meno di un anno dalle elezioni presidenziali del 2012, il "forfait" dell'attuale direttore generale dell'Fmi, accusato di violenze sessuali, sembra inevitabile. E questo passo indietro obbligato rischia di rimescolare le carte a sinistra ma anche a destra: nel Partito Socialista perchè Strauss-Kahn era il candidato preferito dei francesi secondo i sondaggi; a destra perchè era l'avversario già inquadrato nel mirino dall'attuale presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, ma anche dalla temuta Marine Le Pen, la presidente del Front National, l'estrema destra francese. Un nuovo candidato per il Partito Socialista, e probabilmente più a sinistra, infatti, rischia di rimettere in discussione le strategie politiche dell'Ump, il partito di Sarkozy, e anche quelle populiste di Marine Le Pen. «Un fulmine al ciel sereno», «uno shock», «una terribile notizia». Le parole di Martine Aubry, il segretario del Partito Socialista, di Segolene Royal, l'ex candidata socialista alle elezioni del 2007, e di Francois Hollande, l'ex numero uno del Ps, sintetizzano perfettamente lo scossone che l'arresto di Strauss-Kahn a New York ha creato nella sinistra francese a pochi mesi dalle primarie socialiste previste per ottobre. Un arresto, quello di Strauss-Kahn, che viene letto unanimemente come uno stop inevitabile alla sua candidatura alle primarie socialiste. «Non penso che sarà candidato alle elezioni presidenziali del 2012. Alle primarie socialiste avremo la candidatura di Martine Aubry e di Francois Hollande», ha spiegato Jacques Attali, l'ex consigliere di Francois Mitterrand, che ha aggiunto: «anche se si trattasse di una manipolazione, anche se non fosse colpevole, per Strauss-Kahn sarà molto difficile non mettere tra parentesi il suo incarico all'Fmi»: «nessun è insostituibile al Fmi e nel Partito socialista», ha evidenziato Attali. Fuori Strauss-Kahn, nella corsa socialista per l'Eliseo spunta Francois Hollande, l'ex segretario del Ps nonchè ex compagno di Segolene Royal, che negli ultimi mesi è salito nei sondaggi e che potrebbe ricevere eventualmente anche l'appoggio di Aubry, nel caso in cui il segretario decidesse di non scendere in campo. Segolene Royal dovrebbe comunque mantenere la sua candidatura alle primarie. Anche per Marine Le Pen, il presidente del Font National, il partito di estrema destra francese, che secondo alcuni sondaggi potrebbe approdare nel 2012 al secondo turno delle elezioni presidenziali contro Sarkozy o il candidato socialista, cambiano le carte sul tavolo. Con l'uscita di Strauss-kahn, perde uno dei cavalli di battaglia della sua strategia, visto che spesso e volentieri ha accostato Sarkozy proprio a Strauss-Kahn. Oggi, nel commentare l'arresto di Strauss-Kahn, Le Pen ha cercato di dare il colpo di grazia all'attuale direttore generale del Fondo: «penso onestamente che l'accusa mette fine alle sue velleità di candidato alle elezioni presidenziali in Francia nel 2012 e alla sua responsabilità al Fmi», ha sentenziato Le Pen, aggiungendo che la notizia non è una «sorpresa» visto che da tempo «si parla nelle redazioni e nei salotti dei rapporti patologici che Strauss-Kahn avrebbe con le donne. Alcuni parlano di fragilità, altri di impulsi irrefrenabili. Quindi non sono stata particolarmente stupefatta dall'oggetto delle accuse», ha aggiunto Le Pen. Nella maggioranza di Governo sono pochi i commenti anche perchè la Destra, attualmente in difficoltà, teme di fare un passo falso. A testimonianza di ciò le dichiarazioni molto caute del portavoce dell'esecutivo francese e membro dell'Ump, Francois Baroin che non si sbilancia: «bisogna essere estremamente prudenti. Il Governo francese rispetta due principi: la presunzione di innocenza e la procedura giudiziaria in corso negli Stati Uniti». L'entourage del presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, sembra dispiacersi del fatto che la notizia sia arrivata a troppi mesi dalle elezioni. «È successo troppo presto» spiegano fonti vicino a Sarkozy, secondo quanto riporta il giornalista di 'Le Mondè Arnaud Leparmentier sul suo blog. «Se fosse successo quindici giorni prima dalle elezioni, sarebbe stato un colpo di teatro che gli avrebbe impedito di andare fino in fondo. Ora siamo in un periodo un pò difficile. Tutto cambia tutte le settimane». Ora, spiega un esponente della maggioranza vicino a Sarkozy, «Hollande ha tutte le carte in regola. Bisogna riflettere sul modo di reagire. Non dobbiamo dare l'impressione di rallegrarci o di essere affrettati».