Boom del Pil tedesco Ma l'Italia può recuperare
L'Italiapotrebbe recuperare il terreno perso rispetto all'economia tedesca. Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti al convegno di Siena ha suonato la carica al sistema Paese. «Per cinque anni - ha detto Tremonti - siamo stati davanti alla Germania. Poi è avvenuto un cambiamento, la Germania ha fatto più e diversamente, e ha avuto la fortuna terribile di incrociare la domanda cinese». Tuttavia - ha aggiunto il ministro dell'Economia - «non è detto che tra qualche anno ci troviamo in una posizione ribaltata». Le sue dichiarazioni sono arrivate il giorno dopo i dati sul boom del Pil tedesco nel primo trimestre. Numeri che hanno confermato una crescita dell'economia che ha superato abbondantemente le stime del mercato. Il prodotto interno lordo di Berlino è infatti salito dell'1,5% rispetto al quarto trimestre 2010 (quando aveva fatto segnare un +0,4%), battendo ampiamente le attese, ferme ad un +0,9%. Il dato annuo ha riportato una crescita del 4,9%, contro le stime di un +4,2%. C'è di più. Il rialzo su base annuale è del 5,2% sulla base dei dati grezzi (non destagionalizzati), segnando l'espansione più forte dalla unificazione tedesca di due decenni fa. A sospingere la crescita nella prima economia europea sono state in particolare le esportazioni (balzate a marzo del 7,3%, massima espansione registrata almeno dal 1950) e la forte produzione industriale. Una crescita che ha spinto all'insù anche la creazione di posti di lavoro. Il numero dei disoccupati in Germania è sceso ad aprile al di sotto dei tre milioni per la prima volta in 19 anni. L'aumento del prodotto interno lordo tedesco nel primo trimestre dell'anno dimostra che la Germania è il «motore della crescita» dei paesi industrializzati, non solo in Europa. Questo è stato il commento trionfale con il quale il neo ministro dell'Economia, Philipp Roesler, ha commentato l'andamento della prima economia europea. «L'ingresso nel 2011 è stato eccellente», ha sottolineato il ministro in un comunicato, parlando di uno sviluppo «vigoroso» della crescita. «La Germania - ha concluso Roesler, che ha sostituito il ministro Rainer Bruederle - è il motore della crescita dei paesi industrializzati, non solo in Europa». Da parte sua, il presidente della Banca centrale tedesca (Bundesbank), Jens Weidmann, ha commentato che l'economia del paese potrebbe entrare adesso in una fase di ripresa capace di «autosostenersi». Insomma i panzer sono partiti per primi. Ma l'auspicio di Tremonti è chiaro: se l'Italia si rimbocca le maniche può «doppiare» i tedeschi.