«Paese bloccato, i politici pensano ad altro»
«Èchiaro che nessuno può fare miracoli - spiega -, ma vedo un Paese bloccato e la politica attenta a tutt'altro, a risse e contrapposizioni, che è l'opposto di ciò di cui questo Paese avrebbe bisogno». Secondo il presidente della Ferrari l'Italia avrebbe invece bisogno che «le persone più responsabili di entrambi gli schieramenti si mettessero d'accordo su poche e fondamentali cose centrali per le famiglie, per la crescita, per le imprese e per il futuro. La lontananza tra chi lavora e la politica è sempre più grande». E ai giornalisti che gli chiedono se dopo le elezioni amministrative ci saranno le condizioni per una ripartenza risponde: «La speranza è sempre l'ultima a morire. Ci sono sempre motivi esterni, interni, attentati, crisi e terremoti per rinviare le decisioni. Questo Paese è bloccato ed è tanto più triste vederlo così di fronte a eccellenze in tutti i settori e al grande potenziale dell'Italia». Ma Montezemolo entra anche nel merito delle scelte fatte dall'esecutivo. «Inutile ripetere sempre le stesse cose - incalza -: questi numeri di crescita minimale, inferiori agli altri Paesi europei, dimostrano che oltre a una doverosa politica di bilancio ci vuole una coraggiosa politica economica che non c'è. La politica economica deve mettere al centro la crescita e il recupero di risorse per gli investimenti, per il futuro con un forte e convinto taglio della spesa pubblica, con il recupero dell'evasione per ridarle agli italiani onesti che hanno pagato». In ogni caso, aggiunge, «è impensabile tagliare le tasse se non si taglia la spesa pubblica. Chi lavora nelle nostre aziende paga un livello di tasse che non ha eguali in Europa. Il primo intervento è tagliare la spesa pubblica, tema fondamentale in funzione della crescita. Chiunque sia il pilota con una macchina così costosa e pesante in futuro non si vince». Poi un ultimo affondo sulla politica: «Come cittadini e come azionisti di questo Paese abbiamo il diritto e il dovere di parlare della cosa pubblica. Dove sta scritto che la cosa pubblica è monopolio dei politici? Sento, come credo anche voi, una grande mancanza di una politica economica, di coraggio, di scelte, di affrontare, non solo in campagna elettorale, i veri problemi dei cittadini e delle imprese. Non è accettabile che la classe politica venga giudicata solo in base a parole, risse e incapacità di affrontare i problemi veri del Paese».