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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà da stasera a Gerusalemme per una visita ufficiale di due giorni nello Stato di Israele.

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Lunedìil Capo dello Stato si recherà a Betlemme per incontrare il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmud Abbas. In serata, a Gerusalemme, visiterà il Tempio Italiano e la Sinagoga e la mostra «Da Garibaldi a Herzl. Il risorgimento nazionale tra Italia e Israele» con moltissimi pezzi a testimonianza del rapporto tra le due nazioni. La precedente visita di Napolitano a Israele risale a novembre 2008. Quella attuale cade in un momento di speranza per la ancora incerta ripresa, dopo quattro anni di gelo, del dialogo interpalestinese, a seguito dei recenti colloqui al Cairo fra Hamas e Fatah, che dovrebbero portare alla riconciliazione e al ritorno di una strategia comune di Ramallah e Gaza per la nascita dello Stato Palestinese: una prospettiva auspicata dall'Italia e dal presidente Napolitano. A Israele c'è attesa inoltre per il discorso di Barack Obama sul Medio Oriente, annunciato per la prossima settimana, e che terrà conto della nuova situazione che si è determinata con le rivolte in Egitto, Tunisia e Algeria e in altri paesi dell'area. Il programma di Napolitano è molto intenso. Lunedì mattina l'incontro con Peres, al Palazzo Presidenziale. Nel pomeriggio il colloquio con il premier Netanyahu. Seguirà in serata, all'università di Tel Aviv, la cerimonia solenne per la consegna del premio Dan Davis. Il premio, alla carriera, prevede una borsa di un milione di dollari. È stato conferito a Napolitano nel 2010 in segno di riconoscimento per la sua storica iniziativa all'interno del PCI per il distacco del partito dall'influenza di Mosca, l'accettazione dell'Alleanza Atlantica e l'avvicinamento alle posizioni europeiste, per il suo coraggio e la sua integrità intellettuale che hanno contribuito a guarire le ferite della Guerra Fredda in Europa. «Nel clima attuale un po' caotico della politica italiana, egli si erge - si legge nella motivazione - come un faro di ragionevolezza, moderazione, difesa dei valori democratici e di tolleranza, come una figura ammirata e rispettata dai membri di tutte le parti».

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