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Gianfranco: «Per colpa del governo il Tricolore simbolo di sinistra»

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Ileader di Fli e Udc arrivano assieme a piedi, dopo un caffè allo storico bar Zanarini, nella sala del conservatorio del capoluogo emiliano che per coincidenza è intitolata a Marco Enrico Bossi, un compositore omonimo del leader della Lega. I due ribadiscono il loro amore per Bologna, che per il presidente della Camera «oggi è una città degradata» e «appaltata dal Pdl alla Lega». Con Fini che muove al governo Berlusconi un'accusa durissima: «Oggi il Tricolore e l'Inno nazionale sono diventati, per responsabilità di questo governo, un elemento distintivo ed identitario della sinistra italiana. Ma siamo noi a doverli innalzare questi simboli!», scandisce il presidente della Camera sostenendo che «il Pdl ammaina il Tricolore perché non vuole dispiacere» ad una Lega che, ammette, per certi aspetti è la padrona d'Italia come ha detto recentemente Umberto Bossi. «In questa campagna elettorale - accusa Fini - Berlusconi è stato bravissimo a far sì che non si parlasse dei problemi delle città su cui dovrebbe rendere conto di ciò che è stato fatto. Perché, gli piaccia o meno, per 8 degli ultimi 10 anni l'inquilino di palazzo Chigi è stato lui. Grida al complotto per spostare l'attenzione dai problemi reali. Noi invece - puntualizza - vogliamo mettere nell'agenda politica il rispetto al posto della quotidiana ordalia. Io e Casini siamo convinti che ci sia un potenziale consenso verso il Terzo Polo da parte di chi cerca una nuova strada rispetto allo scontro quotidiano. Perché - conclude - il bipolarismo non può essere basato solo sulla delegittimazione o sulle palate di fango». Casini è assolutamente in linea: per il leader dell'Udc, Berlusconi «vuole dividere il Paese, perché così può evocare i fantasmi del passato e riproporsi con una rendita di posizione», dice definendo la campagna elettorale come «una metafora dell'Italia: tutti urlano, tutti insolentiscono e le battute di Berlusconi sono spesso una scemata. Chi, come il candidato del Terzo polo a Bologna, si sforza di parlare di problemi è minoritario». E la metafora del Pdl - accusa il centrista - è la Santanchè, le idee del Pdl sono quelle della Santanchè, ovvero quelle più estreme della vita politica italiana».

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