Fli contro Letizia. E Urso è pronto ad andarsene
.Da come il partito si schiererà in un eventuale ballottaggio dipenderà la permanenza nei futuristi di qualche parlamentare. Primi fra tutti Andrea Ronchi e Adolfo Urso. Entrambi hanno sempre ripetuto che la loro storia si colloca nel centrodestra e che non accetterebbero mai uno spostamento di Fli verso il centrosinistra. Se invece, come è ormai certo, al secondo turno Fini e i suoi decideranno di non appoggiare la Moratti ma di lasciare libertà di voto potrebbe esser l'occasione per Ronchi e Urso di andarsene. «Aspettano solo un pretesto – spiega uno degli uomini vicini al presidente della Camera – e la scelta di Milano potrebbe essere l'appiglio giusto». Del resto le parole pronunciate ieri dal vicepresidente del partito Italo Bocchino non lasciano molto spazio a dubbi: Fli non si schiererà mai con il sindaco uscente. «Mi sembra molto difficile un avvicinamento tra noi e Letizia Moratti al secondo turno alle elezioni comunali di Milano», ha detto chiudendo la campagna elettorale a Milano. Aggiungendo però che «con Pisapia siamo distanti politicamente, culturalmente ed ideologicamente». «Noi, come Terzo Polo, saremo determinanti a procurare a Milano il ballottaggio – ha spiegato – e poi saremo determinanti al secondo voto. Al momento siamo equidistanti sia da Moratti che da Pisapia. Il nostro interesse è fare una grande alleanza con i milanesi per tornare al buon governo in questa città, la nostra non è una politica attendista ma pragmatica. Se avessimo avuto un'idea già dal primo turno avremmo fatto una alleanza fin dall'inizio». «Bisogna vedere – ha concluso Bocchino – i candidati che programmi presenteranno per la città. È evidente che se il programma di Pisapia è di uccidere Berlusconi e quello della Moratti è di uccidere Pisapia non siamo interessati all'alleanza. Siamo contro la rissa permanente e per il ritorno alla dialettica politica». Per il momento però dalle pagine del «Futurista» il settimanale diretto da Filippo Rossi l'invito è a votare tutti tranne Berlusconi. Tra Urso e i vertici di Futuro e Libertà è guerra aperta fin dal congresso del partito di febbraio a Milano. E negli ultimi giorni il livello di tensione è salito ancora. Complice il convegno organizzato a Catania dalla fondazione di Urso «Fare Italia» con quella di Gianfranco Micciché «Fare Sud». Un affronto digerito malissimo dai vertici di Fli che ci hanno visto un vero e proprio «accordo» con il nemico. Fabio Granata si è lamentato a lungo, tuonando contro il fatto che nessun esponente di Fli era stato invitato. Critica alla quale Urso ha risposto tranquillamente dicendo che era presente Pippo Scalia, segretario regionale di Fli. Cioè un uomo vicinissimo proprio a Urso e pronto a seguirlo in caso di diaspora.