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È l'inventore del movimento dei rottamatori, l'incubo di Bersani e la Bindi, l'unico esponente del Pd che per parlare con Berlusconi è andato direttamente ad Arcore facendo infuriare mezzo partito

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EppureMatteo Renzi, stimato sindaco di Firenze, di fronte al Capo dello Stato ha deposto le armi. Non solo. A Bagnaia, al convegno organizzato dall'Osservatorio permanente dei giovani editori, a chi gli chiedeva se vedesse un nuovo mandato per Napolitano, Renzi ha risposto: «Siamo nel 2011 e ci sono ancora le elezioni. E comunque io non c'entro nulla con l'elezione perché sono sindaco e non parlamentare. Ma altro che rottamazione per Napolitano». Anche i vertici del Pd se ne faranno una ragione. «La visita di Napolitano a Firenze è stata una grande occasione di unità - ha detto Renzi - Io non l'ho visto amareggiato, anzi tutt'altro, l'ho visto in grande forma. È naturale essere al centro di tante polemiche, ma alcune sono francamente incomprensibili. Io spero che l'affetto e il calore che hanno accompagnato Napolitano a Firenze possano essere uno stimolo in più per il suo lavoro». In effetti ieri mattina alla stazione di Santa Maria Novella, il presidente della Repubblica è stato salutato con un lungo applauso dai passeggeri. Addirittura alcuni turisti giapponesi, riconoscendolo, gli hanno augurato buon viaggio. Lui ha ricambiato. Ma questo è niente. Ieri Napolitano ha prima inviato un messaggio al convegno «Crescere tra le righe», quello di Bagnaia, dove c'era Renzi, in cui ha sottolineato l'impegno «per suscitare tra i giovani lettori l'interesse per i valori di indipendenza e pluralismo dell'informazione». Poi ha partecipato alla festa della Polizia penitenziaria, dove ha espresso «i più vivi sentimenti di gratitudine» agli agenti che «adempiono quotidianamente alle loro funzioni istituzionali sia garantendo la sicurezza negli istituti sia contribuendo fattivamente - in attuazione del dettato costituzionale - al trattamento rieducativo dei soggetti detenuti» peraltro «in un momento reso più difficile e faticoso dal sovraffollamento carcerario». Il presidente Napolitano ha anche emanato il dl sviluppo «nel testo risultante dalle consultazioni intervenute tra il governo e la presidenza della Repubblica secondo una corretta prassi di leale collaborazione istituzionale». Infine, in occasione del congresso nazionale della gioventù federalista europea a Pavia, Napolitano ha inviato un messaggio per spronare i giovani «a favore dell'alto e irrinunciabile ideale dell'Europa unita. A fronte delle difficili circostanze dell'economia internazionale e dell'intrecciarsi di cambiamenti politici nei Paesi a noi più vicini, l'impulso dell'avanguardia federalista è un riferimento fecondo e importante per superare esitazioni e persino ritrosie, manifestatesi in varie parti dell'Unione Europea, sulle finalità del processo di integrazione e sull'indispensabile rafforzamento di politiche comuni». Insomma, Napolitano c'è. Quasi dovunque. Non è un caso che l'81% dei partecipanti a un sondaggio di SkyTg24 esprima il suo consenso al presidente.

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