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"Avanti col Pdl per cambiare il Paese"

Il leader della Lega Umberto Bossi

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Umberto Bossi ha garantito che l'alleanza con il Pdl e Silvio Berlusconi è solida. A margine di un comizio a Gallarate, a chi gli chiedeva se romperà l'alleanza con il premier, il leader del Carroccio ha risposto: "No, Berlusconi mi dà i voti per fare le riforme". "Dobbiamo andare avanti per cambiare il Paese", ha aggiunto. "Berlusconi lo vedo domani in piazza a Milano per la chiusura della campagna", ha detto il senatur dal palco. Al momento, comunque, non ci sono altre conferme, anche perché Bossi è atteso alle 18 e 30 in piazza Castello a Milano, mentre nelle stesse ore, l'intervento di Berlusconi è in programma a Napoli. POTERI DELLO STATO E DECENTRAMENTO La Lega Nord, dunque,  lavora già al dopo elezioni. E lo fa annunciando iniziative "epocali", "missili", svolte copernicane. I concetti chiave, lanciati nel corso della giornata di oggi, sono "riforma dei poteri dello Stato" e "decentramento". Con quest'ultimo che si assesta su un gradino più alto nelle preferenze leghiste. Il tutto nel quadro dell'alleanza con il Pdl ed il premier. Ma in attesa di capire quale sarà l'esito del primo turno delle amministrative - e di vedere come ne uscirà il rapporto di forza tra alleati - la Lega fa le proprie mosse. Sposa la linea di Silvio Berlusconi che chiede più poteri per il premier e annuncia il proprio sì a una riforma per riequilibrare i poteri dello Stato, come dice Calderoli. Raccoglie la sfida della riduzione dei parlamentari e rilancia il Senato federale. Ma, soprattutto, cavalca il mai sopito desiderio padano di avere ministeri (e magari anche la Consob e una rete Rai) al nord. Insomma, la compattissima truppa del senatur si appresterebbe ad andare in Cassazione e presentare un testo per ottenere il decentramento dei ministeri. Per farlo, la Lega, punta molto sul suo popolo. Tanto da rinviare di una settimana il raduno di Pontida, annunciato solo ieri per il 12 giugno. Servono firme e serve la spinta popolare, certo. Ma serve anche tempo per la macchina organizzativa che consenta di mettere in piedi una proposta di legge di iniziativa popolare. "Prima o poi lo faremo", si è infatti limitato a dire da Gallarate Bossi che vorrebbe riservarsi la sorpresa dell'annuncio per Pontida. Ma intanto incassa le parole del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che concede il decentramento di funzioni e di competenze amministrative, pur chiedendo di "tener ferme alcune esigenze fondamentali di salvaguardia delle strutture portanti di uno stato nazionale". "Lo faremo in quella direzione", sembra rispondere il senatur che ancora una volta oggi ha voluto esprimere la sua totale vicinanza con Napolitano. L'ESECUTIVO DEVE POTER GOVERNARE Il discorso si fa diverso per quanto riguarda l'altro "annuncio" leghista di oggi: il riequilibrio dei poteri dello Stato. Argomento caro al premier, che ancora oggi ha chiesto che il governo sia messo in grado di governare, la riforma dell'architettura istituzionale trova una sponda decisa nella Lega. È un tema, spiega Calderoli, che era già "sul tavolo nell'ultimo vertice con Berlusconi", e che vuole "dare al governo la possibilità di governare". Calderoli ha indicato nel disagio segnalato dal presidente della Repubblica "lo stimolo per realizzare le riforme istituzionali perché di fatto - ha spiegato - oggi abbiamo tanti poteri che diventano tutti dei poteri interdittivi rispetto a un altro potere. E di fatto viene meno il potere di proposta e dell'iniziativa".  Parole decise che, forse, non giungono a caso dopo quelle del collega di partito e di governo, Roberto Maroni, che proprio oggi ha avuto duramente a che ridire su una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma, prevista nel pacchetto sicurezza del 2009, sul carcere quale unica misura per il reato di omicidio volontario. "È veramente incredibile, non si riesce a capire questo favore ai criminali", ha sillabato il titolare del Viminale trovando probabilmente anche in questo un motivo in più per mettere mano alla riforma.

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