Tremontana a Milano
Domenica a Bologna è sceso in piazza al fianco del candidato sindaco Bernardini senza parlare di economia ma toccando temi cari alla Lega Nord. Ieri a Milano, è sceso in un'altra piazza - quella degli Affari, sede della Borsa – per sponsorizzare Letizia Moratti, con cui ha tenuto una conferenza stampa a sorpresa dopo la relazione annuale del presidente della Consob. Il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, ha deciso di spendersi in prima persona per i candidati del Pdl alle amministrative. Parlando più da politico che da ministro. Inutile tentare anche di strappargli un commento sulla candidatura di Mario Draghi alla Bce: «Di questo non parlo, ora sono qui per fare campagna elettorale» , ha infatti risposto candidamente ai giornalisti in una saletta di Borsa Italiana accanto alla Moratti. Più chiaro di così. «Letizia Moratti vuole importare i regimi fiscali delle imprese straniere che vogliono investire in Italia, mentre Pisapia vuole importare qualcos'altro», ha spiegato Tremonti ricordando che tra le misure allo studio del governo c'è anche la possibilità di «incentivare le imprese straniere a venire nel nostro Paese mantenendo il regime fiscale che hanno all'estero». La norma di attrazione, «non riguarda solo Milano ma tutta l'Italia e tutti quelli che vogliono portare da fuori in Italia un tipo di attività e con questo un regime fiscale. Spero che serva soprattutto per il Sud. Può riguardare nel Meridione anche la manifattura o per Milano la finanza. Se quanto è uscito» dall'Italia «ritorna in finanza, possiamo offrire un territorio buono, civile e per il personale possiamo offrire anche in ambiente di educazione. Perché perdere e non riprendere queste tipo di attività?». Dopo aver indicato che «l'esenzione potrà essere prolungata a seconda di come andrà la sperimentazione», Tremonti ha poi precisato che «il decreto è già sul sito, stiamo raccogliendo pareri per integrarlo e poi lo presenteremo» mentre la Moratti ha annunciato l'intenzione di organizzare «un road show europeo per presentare il provvedimento». Poi per elogiare il sindaco di Milano, che è anche commissario straordinario per l'Expo, Tremonti ha usato il «noto proverbio di alcuni Stati ex pontifici secondo il quale è meglio un... (morto, ndr.) in casa che un marchigiano alla porta», per dire che la Moratti è in grado come gli esattori delle tasse (spesso di origine marchigiana secondo la vulgata antica) di ottenere quello che vuole. Quindi: «La Moratti alla porta sull'Expo è quanto c'è di più incisivo che si possa avere, non vorrete mica consegnarla a...» Giuliano Pisapia, ha aggiunto il ministro, riferendosi senza nominarlo al candidato sindaco del centrosinistra.