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Il Cav: mai attaccato il Quirinale

Silvio Berlusconi

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I "big" del Pdl si affrettano a precisare che da parte del premier non c'è alcuna volontà di attaccare il Capo dello Stato, che le parole di Silvio Berlusconi sulla necessità di "dare piu' potere" al presidente del Consiglio e "rivedere" quelli del Capo dello Stato non vanno considerate come un affondo contro il Colle, ma solo come l'ennesima enunciazione del programma votato dai cittadini. Ovvero, il capo del governo ha voluto rilanciare la riforma costituzionale che, al pari di quella sulla giustizia e di quella sul fisco, sarà al centro degli ultimi due anni di legislatura. Berlusconi, spiega chi gli ha parlato, è rimasto sorpreso dalle interpretazioni date alle sue frasi. In ogni caso, però, le affermazioni del premier, pronunciate durante un comizio, sono state subito criticate dall'opposizione. "Bisogna cambiare - dice Berlusconi - la composizione della Corte costituzionale, cambiare i poteri del Presidente della Repubblica e, come in tutti i governi occidentali, dare più potere al presidente del Consiglio e al governo. Questa riforma e' indispensabile e la presenteremo presto in Cdm". Prendersela con le istituzioni "è da immaturi", reagisce subito Gianfranco Fini. Il Quirinale non si pronuncia sulla proposta del Cavaliere, resta estraneo alla campagna elettorale e non intende scendere in polemiche. "Libero" e "Il Giornale" anche oggi si sono invece espressi sull'operato della prima carica dello Stato: il primo rimproverando Napolitano di aver fatto "una sceneggiata" nel compiangere le vittime della Br; il secondo nel sottolineare che ormai si e' in presenza di "una Repubblica presidenziale". Ma esponenti di primo piano di via dell'Umiltà ritengono sbagliata la campagna portata avanti dai giornali che fanno riferimento al centrodestra. "E' sbagliato alzare i toni", riferiscono fonti parlamentari del partito, sottolineando anche il "legame" esistente tra Colle e Bossi. C'è poi chi intravvede il rischio che il Colle rimandi alle Camere il provvedimento sul processo breve, chi sottolinea l'importanza di tenere la prima carica dello Stato fuori dalla contesa politica. Berlusconi stesso ieri aveva elogiato le parole del Presidente della Repubblica, unendosi "idealmente alle nobili parole" pronunciate da Giorgio Napolitano. Il Cavaliere oggi e' tornato ad attaccare "la magistratura politicizzata" (una delle idee che circola in via dell'Umilta' e' quella di organizzare una manifestaizone a giugno per lanciare la riforma della giustizia) e soprattutto i pm di Napoli che chiudono le discariche proprio in campagna elettorale. Nel mirino del Cavaliere anche Pier Ferdinando Casini. "Senza di lui e Fini possiamo fare le riforme", ha detto il premier a Crotone per sostenere Dorina Bianchi. Solo che la candidata sindaco è senatrice dell'Udc: Lorenzo Cesa, il segretario del partito di via Due macelli, non l'ha presa bene e ha annunciato che domani disertera' l'appuntamento gia' fissato nella cittadina calabrese.  

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