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Attacchi delle toghe e rapporti coi politici In Commissione quaranta parlamentari

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Cinquele circostanze da verificare da parte della Commissione di inchiesta che, prima firmataria Iole Santelli, si vuole istituire, visto il fenomeno della «politicizzazione di parte della magistratura e della caratterizzazione - si legge nella relazione di accompagnamento - di una corrente della stessa come un autentico soggetto politico che si propone di modificare il sistema politico e di trasformare radicalmente il sistema economico». Presentata il 4 febbraio 2010 la proposta prevede che, nel termine di un anno, si accertino: le disfunzioni che «hanno eventualmente leso i diritti fondamentali dei cittadini garantiti dalla Costituzione», l'eventuale «presenza all'interno dell'ordine giudiziario di orientamenti politico-ideologici e di rapporti di interdipendenza con forze politiche parlamentari o extraparlamentari»; «l'eventuale influenza di motivazioni politiche sui comportamenti delle autorità giudiziarie»; le conseguenti «deviazioni della giustizia determinate dalla gestione politicamente mirata dell'esercizio dell'azione penale»; la «effettività del principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale e l'eventuale esistenza di un esercizio discrezionale e selettivo della funzione giudiziaria»; gli «eventuali tentativi di interferenza di magistrati, singoli o associati, con l'attività di governo, in contrasto con il principio costituzionale della separazione dei poteri». La Commisssione, parlamentare di inchiesta, si spiega, nello svolgimento della propria indagine dovrà tenere presente il principio che nel nostro ordinamento democratico la sovranità appartiene al popolo e, quindi, anche l'amministrazione della giustizia deve essere esercitata nel rispetto assoluto di questo principio e mai contro una parte dei cittadini e in favore di altri». Entro un anno la Commissione presenta al Parlamento la relazione finale. La composizione della Commissione è disciplinata dall'articolo 2: è composta da venti senatori e venti deputati scelti rispettivamente dal presidente del Senato e dal presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. In prima seduta la commissione elegge il presidente, due vicepresidenti e due segretari. La commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Può avvalersi dell'opera di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria. La Commissione ha il potere di acquisire copia di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri enti pubblici nonché copia di atti e documenti relativi ad indagini e inchieste parlamentari anche se coperti da segreto. In tale ultimo caso la commissione garantisce il segreto. Inoltre, la Commissione può ordinare, se occorre, il sequestro di atti e documenti e chiedere accertamenti tecnici.

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