Bin Laden privato I video trovati nel covo
.Osama Bin Laden, l'incubo del mondo, appare così in uno dei video trovati nel rifugio di Abbottabad in Pakistan. I filmati privati dello sceicco del terrore gettano un'ombra sulla sua immagine. Un uomo con il culto della propria personalità e ossessionato dalla sua immagine. Dopo le polemiche di questi giorni con la stampa di mezzo mondo, la Casa Bianca e il Pentagono hanno deciso di diffondere cinque video sequestrati nel rifugio di Bin Laden. Le immagini mostrano uno spaccato della vita quotidiana di Osama nella casa di Abbottabad. In un filmato il leader di Al Qaeda compare mentre passeggia, in un altro mentre guarda la televisione, in un altro ancora nell'atto di indossare la tunica e il copricapo tradizionali. Lo sceicco del terrore ossessionato dalla sua immagine. In un video Osama è seduto davanti a una piccola televisione poggiata su un tavolo e con il telecomando fa zapping alla ricerca di notizie su di lui. In terra tappeti arrotolati e le finestre oscurate. Una coperta sulle spalle e uno zucchetto nero in testa. In un altro video, girato probabilmente tra il 9 ottobre e il 5 novembre 2010 con un messaggio indirizzato agli Stati Uniti, Osama sembra «morto» e la sua barba è nera. Gli altri filmati, molto brevi, sembrano essere i preparativi per altre produzioni video. Questa prima tranche divideo sono una piccola parte del materiale sequestrato dai navy Seals nella casa di Abbottabad. La videoteca, gli scritti a mano di Osama e il materiale informatico dimostrano che Osama Bin Laden era ancora il capo operativo di Al Qaeda. Molti i piani per colpire gli Stati Uniti con obiettivi preferiti i mezzi di trasporto, treni, aerei e infrastrutture strategiche come centrali elettriche. Nel computer è stato trovato un progetto di «lunga durata» messo a punto già prima dell'11 settembre. Osama Bin Laden nel corso degli anni ha lanciato una campagna per reclutare gli afro-americani Usa convertiti all'Islam per usarli come kamikaze in America e rialimentare il fuoco dell'odio razziale. L'obiettivo era non solo uccidere il numero maggiore di americani ma alimentare tensioni e divisioni tra la comunità Usa cristiana e quella musulmana negli Usa. L'Fbi, infatti, è da tempo alle costole di 50 afro-americani di origine somala considerati membri effettivi di Al Qaeda. Nel frattempo si consuma la resa dei conti tra Washington e Islamabad. Gli Stati Uniti vogliono la testa degli ufficiali dell'Isi, il servizio segreto pakistano, e quelli dell'esercito che hanno coperto gli anni di latitanza di Osama Bin Laden. Ahmed Shuja Pasha, il capo degli 007 del Pakistan, è stato convocato al quartier generale della Cia. Pasha incontrerà il suo omologo Leon Panetta, capo della Cia. Il viaggio del capo dell'Isi prevede anche una tappa in Arabia Saudita. Dopo il raid e l'uccisione del capo di Al Qaeda, gli Usa vogliono vederci chiaro: qualcuno di alto livello ha protetto lo sceicco del terrore. La moglie Amal ha rivelato che dal 2003 si nascondevano in Pakistan. Prima nella regione di Haripur, poi, dal 2005, a Abbottabad. Mai nessuno che avesse segnalato movimenti sospetti, la Cia lo cercava tra le montagne del Waziristan mentre Bin Laden se ne stava rintanato in casa in una popolosa città del Pakistan. Abbotabad è stata ribattezzata con una enorme scritta sul muro «Bin Laden Town». In questi anni, sempre secondo il racconto della moglie, Osama si spostava con la famiglia, figli e nipoti, scortato solo dai due fratelli Ashad e Tariq uccisi con lui nel compound sotto i colpi dei Navy Seals.