Affonda in Libia barcone con 600 persone
Il ministro Maroni: «La guerra deve finire altrimenti arriveranno altri profughi»
Unbarcone con oltre 600 migranti è naufragato all'alba di venerdì mattina davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. Nell'incidente sarebbero morti decine e decine di migranti mentre altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. Una tregedia avvenuta a poche decine di metri dalla spiaggia quando, proprio a causa del sovraffollamento, l'imbarcazione sarebbe colata a picco subito dopo la partenza. Secondo testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi. Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri Paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore. Secondo una prima ricostruzione, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un'altra «carretta» che aveva un numero analogo di persone a bordo. Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle motovedette della Guardia Costiera. La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. «Purtroppo questo conferma che il regime libico non esista ad esporre le persone ad altissimo rischio, su imbarcazioni inadatte, al solo scopo di creare pressione migratorie sui Paesi di arrivo: sono persone mandate a morire» è stato il duro commento di Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr. Il naufragio è stato raccontato agli operatori dell'agenzia dell'Onu da disperati giunti ieri sull'isola di Lampedusa dove la nuova ondata migratoria non accenna ad arrestarsi. Infatti tra giovedì e venerdì sono approdati sull'isola oltre duemila extracomunitari, 1.066 dei quali già trasferiti in Puglia con il traghetto Excelsior. Dopo lo sbarco, di due notti fa, di due imbarcazioni con a bordo 842 persone, secondo quanto confermato da fonti della Guardia di finanza, ieri pomeriggio un'altra "carretta" del mare con almeno 700 profughi è stata segnalata nel Canale di Sicilia, ad una quarantina di miglia a Sud di Lampedusa. Il natante, che sta facendo rotta verso la maggiore delle Pelagie, è scortato da un peschereccio mazarese impegnato in una battuta di pesca in quella zona. Secondo il ministro dell'Interno Roberto Maroni, «bisogna che la guerra finisca e finisca presto. Bisogna trovare una soluzione che dia stabilità alla Libia, altrimenti saremo costretti ad assistere quotidianamente ad arrivi massicci di profughi sulle nostre coste, realizzando purtroppo l'allarme che avevo già lanciato». Maroni ha anche fatto sapere che «nelle ultime ore per la prima volta le autorità tunisine hanno fermato un barcone partito carico di clandestini e lo hanno riportato in Tunisia: è la dimostrazione che l'accordo fra i due governi funziona».