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Fini e Schifani: capigruppo dopo il voto

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano stringe la mano al premier Silvio Berluisconi,  dietro Berlusconi si vedono il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Senato Rena

Berlusconi: ora maggioranza più coesa

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l presidenti del Senato della Repubblica, Renato Schifani, e della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, annunciano la convocazione "immediata" delle rispettive conferenze dei capigruppo alla ripresa dei lavori, e quindi subito dopo la pausa per il voto amministrativo, visto che entrambe le Camere sono convocate per martedì 17 maggio. È quanto si legge in un comunicato congiunta. "A seguito della nota diramata nella giornata di ieri dalla Presidenza della Repubblica successivamente alla firma dei decreti di nomina dei nuovi sottosegretari di Stato - si legge nella nota - i presidenti si riservano di procedere alla convocazione delle rispettive conferenze dei capigruppo alla immediata ripresa dell'attività parlamentare". In mattinata c'era stata la nota di palazzo Chigi. "Il presidente Berlusconi non ha espresso ieri sera alcun giudizio, né tantomeno parlato con qualcuno in merito alle osservazioni del Capo dello Stato sulla maggioranza parlamentare - si legge nella nota - Appare pertanto incredibile questa vera disinformazione che si legge sui quotidiani odierni".   IL BRACCIO DI FERRO Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri ha chiesto una verifica parlamentare dopo la nomina di nove sottosegretari provenienti da nuovi gruppi parlamentari. Berlusconi, tramite una nota dei capigruppo Pdl, aveva replicato che l'esecutivo ha già ottenuto diversi voti di fiducia. Umberto Bossi, ledare della Lega, a tal proposito aveva osservato che "il premier ha la competenza per nominare i sottosegretari e la legge dice che può farlo. Perché allora si dovrebbe passare dal Parlamento?". Le opposizioni intanto si schierano compatte con Napolitano,denunciando, come fa Italo Bocchino (Fli), il governo "ribaltonista", mentre Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, sottolinea come il Colle "nella sua puntualità", abbia "indicato una strada".  

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