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Da Londra all'Indonesia minacce agli Stati Uniti

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Èsolo una delle immagini di una giornata in cui, in diverse parti del mondo, gli integralisti islamici hanno inscenato proteste anti-americane in coincidenza con la preghiera del venerdì. In Pakistan, a Rawalpindi, città limitrofa della capitale Islamabad, ad alcune decine di chilometri da Abbottabad, dove domenica è stato compiuto il blitz dei Navy Seals, un centinaio di persone è scesa in piazza in una protesta indetta dal partito radicale islamico pachistano Jamaat-e-Islami in contemporanea in tutte le altre città pachistane. Gli striscioni condannavano gli Stati Uniti per la «ingerenza» ma anche la «leadership servile» pachistana, accusata di fare gli interessi di Washington. Nella megalopoli Karachi, nel sud, una manifestazione nella quale hanno parlato dal palco diversi esponenti politici islamici, alcuni colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi da sconosciuti, senza fare vittime. In Turchia, a Istanbul circa 200 persone hanno manifestato dopo la preghiera del venerdì contro gli Stati Uniti davanti alla Moschea Fatih, costruita da Maometto II, luogo-simbolo. La manifestazione è stata indetta da un giornale islamico-radicale (Milli Gazete) e dall'organizzazione Ozgur Der. In terra egiziana, Al Cairo, una manifestazione di estremisti islamici è stata bloccata dai militari egiziani nei pressi dell'ambasciata a stelle e strisce. La protesta, animata da circa 300 persone all'uscita dalla moschea Al-Nur, d'orientamento salafita, in un quartiere orientale della città, si era ingrandita a circa 500 partecipanti, recitando la «preghiera per gli assenti» in onore di Bin Laden. La protesta è stata fermata nel centro della capitale egiziana, già vicina alla sede diplomatica Usa. Le manifestazioni pro Bin Laden sono arrivate anche in Indonesia. Nella città di Solo, sull'isola di Giava, alcune centinaia di persone, tutti maschi e in maggioranza giovani, sono scesi in piazza pacificamente, giurando di vendicare l'uccisione di Osama e promettendo attacchi contro gli Stati Uniti a nome di un sedicente gruppo con richiamo ad Al Qaida, Al Kaida Solo. Nei Balcani i servizi segreti militari serbi (Voa) temono che l'uccisione di Bin Laden potrebbe indurre «gruppi estremisti islamici» a compiere attentati terroristici in Serbia e nel resto dei Balcani, dov'è presente Al Qaeda. Durante le guerre nell'ex Jugoslavia degli anni Novanta molti combattenti islamici anche in Serbia (serbi musulmani vivono soprattutto nella regione del Sangiaccato, nel sud) operarono a fianco delle forze musulmane. E in Bosnia, che è a maggioranza di popolazione musulmana (moderata), alcune comunità hanno adottato la dottrina e il modo di vita del wahabismo, una corrente integralista saudita.

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