Il Cavaliere blinda Bossi Alla Camera la "pace" sulla Libia
È l'ora della pace tra Lega e Pdl. L'occasione è il voto sulla mozione per la Libia. Silvio Berlusconi arriva in Aula alla Camera poco prima del via libera definitivo alle mozioni, vede Umberto Bossi, lo accarezza, gli dà un schiaffetto affettuoso alla nuca, si siede accanto a lui, parlottano per un po'. LA LEGA "CE L'HA DURO" Il Senatùr canta vittoria: "Noi ce l'abbiamo sempre duro, io e Silvio siamo amici, troviamo sempre la quadra". Il Cavaliere gli fa eco, prima di essere risucchiato da deputati e ministri pidiellini nella sala del governo di Montecitorio: "Ancora una volta abbiamo dimostrato che maggioranza e governo sono solidi". Annusato il rischio di crisi prima del voto amministrativo, il premier indossa i panni del "pompiere" e invoca l'unità: ieri a cena, a palazzo Grazioli, vede Giulio Tremonti per ribadirgli la fiducia e rassicurarlo ancora una volta che non c'è il suo zampino dietro gli ultimi attacchi provenienti da alcuni settori del Pdl e dai "giornali di famiglia", poi si presenta all'ora di pranzo a Montecitorio per blindare l'alleanza con la Lega e confermare pieno sostengo al suo amico Umberto. IL RIMPASTINO Il Cavaliere, raccontano, è alle prese con il "rimpastino": è pressato dai "responsabili" (che da mesi gli chiedono di onorare gli impegni assunti dopo la promozione di Saverio Romano all'Agricoltura) e dai Cristiano popolari di Mario Baccini che sollecitano pari dignità politica con l'ingresso nell'esecutivo di Giuseppe Galati come sottosegretario. Nello stesso tempo, si acuiscono sempre di più i malumori all'interno del Pdl, con gli ex Fi che denunciano uno squilibrio nel partito a favore degli ex di An e un'eccessiva attenzione ai desiderata del gruppo Ir. E proprio per gettare acqua sul fuoco Berlusconi sarebbe intenzionato a fare una parte delle nomine promesse al Cdm di domani, cominciando dai "responsabili" (in ballo ci sono quattro posti e non sono previsti altri ritocchi tra le fila del Pdl). MAGGIORANZA UNITA "Le mozioni approvate oggi dalla Camera dei deputati, compresa quella della Lega votata dall'intera maggioranza, hanno ottenuto il risultato di rendere più unito il nostro Paese sulle grandi scelte di politica internazionale - afferma in una nota il coordinatore del Pdl Sandro Bondi - Grazie a questa positiva espressione di unità, di maturità, di responsabilità e di coerenza della classe politica, oggi l'Italia potrà svolgere un ruolo ancora più influente ed efficace nel determinare un esito positivo della crisi libica". "Abbiamo dimostrato che la maggioranza è unita mentre l'opposizione ne esce divisa visto che loro hanno presentato tre mozioni e un ordine del giorno - gha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine del voto alla Camera sulle mozioni sulla Libia - "L'obiettivo strumentale era quello di far vedere una maggioranza divisa ma non è riuscito". ASSENZE ALLA CAMERA La maggioranza incassa i sì dei due Liberaldemocratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni e dell'Mpa Ferdinando Latteri sulla mozione sulla Libia in Aula alla Camera e non va oltre quota 309 per le assenze nel Pdl e nella Lega. Non hanno partecipato al voto, infatti, i deputati del Pdl Maria Teresa Armosino, Simeone Di Cagno Abbrescia, Francesco Stagno D'Alcontres e Santo Versace, i leghisti Giacomo Chiappori, Ettore Pirovano, Massimo Polledri, il repubblicano Francesco Nucara, il deputato del gruppo Misto Antonio Gaglione. In missione il responsabile Michele Pisacane, il deputato del Carroccio Raffaele Volpi e i due del Pdl Gianfranco Miccichè e Roberto Antonione. In missione anche i deputati dell'opposizione Angelo Lombardo (Mpa) e Rocco Buttiglione (Udc). Mentre assenti al voto risultano dai tabulati i finiani Mirko Tremaglia e Nino Lo Presti, l'Idv Gaetano Porcino, il deputato delle minoranze linguistiche Karl Zeller, i deputati del Pd Marco Fedi, Salvatore Margiotta e Angela Mastromauro, gli Udc Pietro Marcazzan e Ricardo Merlo.