Berlusconi: "Attenti a Pisapia. Se vince aumenta le tasse"

Silvio Berlusconi torna all'attacco. Ritrovata la quadra all'interno della maggioranza sulla questione libica il premier ieri sera è intervenuto telefonicamente alla cena «in rosa» organizzata dal sottosegretario Daniela Santanché per sostenere la candidatura di Letizia Moratti a Milano. Un appuntamento che ha radunato mille donne, simpatizzanti del Pdl, durante il quale il Cav è tornato a criticare la sinistra sfogandosi soprattutto contro il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia. E così, rivolgendosi alle ospiti dell'hotel Mariott, lancia la sua offensiva: «Voi che sarete missionarie di verità e di libertà ricordate a chi va a votare quali sono i programmi di Pisapia se lui, Dio non voglia, diventasse sindaco di Milano. Se la sinistra dovesse vincere - spiega - sappiate che ci sono cinque cose nel suo programma. Al primo punto l'introduzione dell'Ici sulle prime case; poi aumentare da 12,50, al 25% il prelievo sulle rendite finanziarie; diminuire il debito pubblico, con un'imposta sul nostro patrimonio familiare; nel programma della sinistra ci sono intercettazioni telefoniche a go go; frontiere non aperte ma spalancate». Berlusconi ha quindi invitato le donne del Pdl a diffidare di Pisapia e della sua aura di moderato. «Dall'altra parte - ha aggiunto - c'è la sinistra di sempre: il candidato scelto questa volta ha un viso rassicurante, ha la fisionomia del moderato, ma non dimentichiamo che viene da Rifondazione, poi è passato a Sinistra e Libertà e ha tra i suoi sostenitori anche i Centri Sociali: quei violenti che qualche giorno fa hanno aggredito a Napoli il nostro candidato sindaco, Gianni Lettieri». Il Cav ha quindi alzato i toni della voce ed è tornato a parlare di giustizia. Un capitolo ancora aperto sul quale il governo ha intenzione di proseguire con una riforma che tra le altre cose deve regolamentare anche l'elezione dei componenti laici del Csm: «Devono essere estratti a sorte e non eletti nelle correnti interne della magistratura». E poi ha aggiunto: «I magistrati devono pagare come i professionisti se uno sbaglia deve rimetterci in prima persona». Infine un chiaro riferimento a Giulio Tremonti: «Sono qui a ragionare con lui - ha spiegato il premier che aveva invitato a cena a Palazzo Grazioli il ministro dell'Economia - del prossimo decreto Sviluppo che presenteremo giovedì (domani, ndr) in Cdm». E aggiunge: «Accanto a me c'è anche il cardinale Gianni Letta che vi dà la sua benedizione». Berlusconi così dimostra di non aver perso il buon umore e la voglia di scherzare. Una voglia che aveva manifestato anche all'inizio della telefonata quando ha esordito dicendo che si trattava di un vero «disastro perdere un'occasione come questa. Ci sono mille donne e io sono lontano...». La lunga telefonata, nella quale il premier ha sostenuto fortemente Letizia Moratti definendola «il miglior sindaco possibile» per una città all'avanguardia come Milano, si è conclusa con la promessa di un appuntamento: «Dopo la vittoria dobbiamo rivederci per un grande festeggiamento tutti insieme. A Milano vinceremo di sicuro».