La finanza lo ignora
.L'iniziale euforia ha portato verso l'alto i listini asiatici in particolare quello di Tokio che con un balzo dell'1,57%, a quota 10.004,2 punti, ha raggiunto il livello più alto dallo tsunami dell'11 marzo. Più fredda invece l'Europa dove le contrattazioni non hanno offerto spunti di particolare interesse. Niente rimbalzo dunque per Piazza Affari, la borsa milanese, con l'indice Ftse Mib ha perso lo 0,09% a 22.397,7 punti e il Ftse All-Share ha chiuso a 23.111,09 punti (-0,08%). Sopra la parità solo Parigi (+0,05%), Francoforte (+0,18%), Amsterdam (+0,45%, Stoccolma (+0,05%) e Zurigo +0,08%. L'uccisione del capo di Al Qaeda ha spinto in alto le borse europee solo in apertura. Poi, con il passare delle ore, gli indici hanno rallentato il passo, complice la preoccupazione che i complici di Osama progettino una qualche azione clamorosa di vendetta. Una preoccupazione che è stata avvalorata dal monito lanciato dalla Cia, il servizio segreto americano. A questo si è aggiunta la confusione in Libia che continua ad alimentare preoccupazione, mentre il quadro sul debito sovrano di alcuni paesi europei, come la Grecia, non è ancora chiaro. In una giornata in cui la notizia della morte di Bin Laden ha catalizzato l'attenzione, sono invece passati inosservati i dati macroeconomici Usa, sebbene questi siano risultati migliori delle attese. Così non c'è stata l'euforia nemmeno a Wall Street, tempio del capitalismo americano, e che dopo l'attacco alle Twin Towers del settembre 2011 restò chiusa per sei giorni. Gli scambi sono stati deboli e i rialzi nel corso della giornata borsistica contenuti intorno a decimi di punto percentuale. Diverso il discorso dell'euro. Dopo un calo iniziale legato più che altro alla ripresa del dollaro la moneta unica ha continua a rafforzarsi e, per la prima volta da dicembre 2009, ha sfondato la soglia di 1,49 dollari. Stessa dinamica per l'oro bene rifugio per eccellenza. Il prezzo del metallo giallo è calato dopo la notizia della morte di Osama bin Laden, poi è tornato a salire. Negli Usa al Comex di New York ha toccato un nuovo record a 1.577,40 dollari l'oncia. Nessun speranza, infine, sul fatto che il calo delle tensioni geopolitiche legate al terrorismo internazionale, potesse mitigare i prezzi petroliferi. Sia il Wti che il Brent hanno invertito la rotta nel corso della seduta, dopo il calo repentino a seguito della notizia della morte. A New York il greggio con consegna a giugno è risalito a 113,54 dollari al barile da 112,66 dollari mentre, a Londra, il Brent, sempre con consegna a giugno, si è riportato a 126,14 dollari al barile da 124,72 dollari toccato ieri mattina.