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E il Navy Seals disse: «Eliminato»

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INavy Seals, un commando di 14 sabotatori, si è calato dall'alto dentro il compound che dava rifugio a Osama Bin Laden. Quindici minuti di sparatoria, intensa, con armi silenziate e bombe flash. La caccia durata 13 anni, da quando nell'agosto 1998 gli «shahid» di Al Qaeda fecero saltare le ambasciate americane in Africa. Anni di delusioni, di raid falliti. Di false piste e intrighi avvolti nei misteri. L'altra notte a Islamabad un capitolo si è chiuso. Non è certo finita la guerra al terrore che ora, con la scomparsa del suo leader maximo, rischia di riaccendersi. La Cia era sulle tracce da agosto ha detto Obama, ma fonti informate parlano di un primo rapporto datato quattro anni fa. E infatti all'epoca sono iniziati i lavori di consolidamento della sicurezza al compound di Abbottabad non lontano dalla capitale pakistana. Restando alle fonti ufficiali, nell'autunno scorso sono iniziati gli appostamenti. Nel mirino è entrato un «corriere» legato a Sheikh Khalid Mohammed e Abu Faraj al-Libi. L'uomo li ha portato diretti al covo di «Geronimo», nome in codice Cia per Bin Laden, la cui realizzazione è costata un milione di dollari. All'interno veniva bruciata la spazzatura per evitare controlli. Non c'era telefono né Internet per non essere rintracciati. Il blitz è stato rapido, ma un elicottero è stato danneggiato dai colpi sparati dalle guardie del corpo di Bin Laden. Osama non si è arreso, si è fattos cudo delle sue donne ed è morto nel conflitto a fuoco. Con lui un figlio e un fratello. «Terminated», eliminato, l'unica parola gracchiata alla radio dai Navy Seals. Le foche hanno chiuso il corpo in un sacco e lo hanno portato a Bagram per l'autopsia. Poi gettato nel profondo dell'Oceano Indiano. Mau.Pic.

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