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Al Qaeda sconfitta dai giovani delle piazze arabe di Facebook

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Unsegreto lungo quasi dieci anni. I sicuri - ma non abbastanza - compound pakistani. Dall'altro le piazze. I social-network. L'immensità della rete. La rivoluzione in diretta web, non secretabile. Egitto. Tunisia. Libia. Siria. Hanno vinto - o speriamo vinceranno - i giovani arabi e il vento di democrazia che li ha animati. A migliaia nelle strade a protestare, combattere, morire. E non per creare dal basso quei «califfati islamici» minacciati strumentalmente dal dittatore di turno, e temuti dall'Occidente. Ma per quei valori democratici che l'Occidente lo hanno reso grande: libera espressione del pensiero, libere elezioni, diritti civili. Osama Bin Laden, con tutti i suoi video di minaccia lanciati sulla rete, è morto. La guerra è ancora lunga, ma un passo importante è stato fatto. I «ribelli» nord-africani sono ancora lì. Basta un appuntamento su Facebook e si torna in piazza. A combattere per la libertà. Na. Pie.

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