Bomba carta al comitato Lettieri
GianniDi Capua Una bomba carta è stata lanciata contro il «Comitato per Lettieri» nella centralissima piazza Bovio a Napoli. L'ordigno non ha provocato feriti ma molto spavento. «È l'ennesimo atto vile di chi non ha cuore la propria città» ha subito detto Gianni Lettieri, candidato sindaco del Pdl. «Il clima è irrespirabile, ma Napoli non merita tutto questo, la campagna elettorale non può diventare un campo di battaglia». Preoccupato anche il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, secondo cui «non ci troviamo di fronte ad isolati episodi di contestazione, ma il susseguirsi di atti violenti nei confronti di esponenti e sedi del Pdl fanno pensare purtroppo ad una precisa strategia della tensione». Interviene anche il segretario regionale del Pdl Nicola Cosentino: «Non ci sono distinguo di parte dinanzi alla violenza che va condannata duramente in ogni sua forma ed espressione. Gli atti vili delle ultime ore, compreso il lancio della bomba carta di questa mattina, vanno respinti con indignazione a prescindere dalla loro provenienza. La libertà e la democrazia albergano nella ragione che quando si sopisce genera mostri. Il nostro compito oggi si aggrava con il dovere di risvegliare queste menti dormienti». Esprime la sua solidarietà a Gianni Lettieri «per il nuovo gravissimo atto di violenza» anche Raimondo Pasquino, candidato sindaco di Napoli per il Terzo Polo. «Dobbiamo rompere il circolo della violenza e isolare i gruppi estremisti che vogliono strumentalizzare questa campagna elettorale», ha sottolineato. Il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, se la prende con la sinistra che «aizza i violenti». «I gravissimi episodi che si stanno verificando a Napoli - ha affermato - sono il frutto naturale di quel clima di intolleranza che dalla stampa alla piazza la sinistra sta montando in questi mesi». Secondo l'esponente del centrodestra «la situazione è diventata pericolosissima e i responsabili sono tanti. A cominciare da coloro che aizzano le masse incitandole alla violenza verbale e addirittura auspicano colpi di Stato come ha fatto Asor Rosa dalle pagine del Manifesto. Ecco le conseguenze. Che vergogna». Netto anche il prefetto di Napoli, Andrea De Martino: «Una città di circa un milione di abitanti sa fare e dimostrare ben altro. Dico basta. Napoli non ha bisogno di soggetti di così basso livello civico». «I violenti devono essere assolutamente isolati, non possiamo tornare indietro di tanti anni» ha commentato il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore: «Spero siano fatti isolati». Netto anche il deputato Mario landolfi: «Prima l'aggressione a Gianni Lettieri, poi la devastazione di un nostro comitato elettorale e oggi addirittura l'esplosione di un bomba carta contro un "Pdl point". Siamo in presenza di una vera e propria escalation che ora richiede una risposta fermissima sia dagli apparati investigativi e repressivi sia dalla politica, che deve isolare i violenti ed i nostalgici degli "anni di piombo" per impedire che la città si avviti in una spirale di odio e di violenza». Ma non è tutto. Un gruppo di cinque-sei persone, ha contestato Gianni Lettieri di nuovo, in serata, a Chiaiano, quartiere periferico di Napoli. Il candidato sindaco del Pdl si stava recando a un incontro in un edificio quando un gruppo di donne ha esposto uno striscione («Avete accoltellato i nostri figli») gridando, poi, «vergogna, vergogna».