Parigi insiste: i visti creano un problema
Alla vigilia del vertice franco-italiano, la Francia torna a criticare il visto temporaneo concesso dall'Italia ai migranti tunisini e chiede una «revisione» delle clausole di salvaguardia degli accordi Schengen, dicendosi tuttavia sicura che tra i due Paesi tornerà il sereno. Il fatto che le autorità italiane abbiano lasciato passare i migranti «pone un problema», afferma Henri Guaino, consigliere speciale dell'Eliseo, che in un'intervista al quotidiano Le Monde fa il punto sulle attuali tensioni tra i governi di Roma e Parigi, alla vigilia della riunione in programma a Villa Madama, a cui parteciperanno, tra gli altri, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy, oltre che i ministri più importanti dei rispettivi esecutivi, mentre Carla Bruni non accompagnerà il marito in Italia. Per Guaino il ragionamento è semplice: «se lasci entrare (i migranti, ndr.) senza consultarti, senza associarti con i tuoi partner, dopo non puoi mandare dal tuo vicino tutti quelli che hai lasciato entrare». Domani, aggiunge, «discuteremo tranquillamente e serenamente di questo (...) Tenteremo di trovare una soluzione comune. Nessuno può sopportare da solo il peso dei flussi migratori». Per il consigliere, le «relazioni franco-italiane sono antiche, durature, profonde e amichevoli. Tutto finirà per mettersi a posto». Commentando le accuse mosse dall'Italia secondo cui sull'immigrazione Parigi non si è dimostrata solidale, Guaino dice che questo «fa parte delle piccole frecciatine. È un gioco diplomatico e politico». Quanto alla richiesta di Parigi di rivedere gli accordi Schengen, «forse c'è stata un'espressione un po' rapida sull'argomento che è stata male interpretata. È stato detto che la Francia vuole uscire da Schengen. Tutto questo è assurdo. Ciò che chiede la Francia è la revisione della clausole di salvaguardia in modo che in situazioni particolari si possano stabilire dei controlli alle frontiere nazionali a partire dal momento in cui ci sono delle situazioni eccezionali». Per il fedelissimo di Sarkozy, «l'esistenza di queste clausole permetterà di fare in modo che tutti agiscano nello stesso senso per evitare di doverle applicare». «Mi sembra una posizione del tutto ragionevole e che non ha nulla di anti-europeo», taglia corto Guaino, assicurando che la Francia non si «chiude» su se stessa. «La priorità - precisa - deve essere aiutare i popoli del Sud a trovare la strada della democrazia, dello sviluppo economico, dell'occupazione, e non semplicemente di aprire le porte assorbendo tutta le loro risorse vive». Mentre i migranti tunisini non possono pretendere lo status di rifugiati, in quanto in Tunisia «non c'è una guerra civile». Nell'intervista, Guaino sottolinea anche che la Francia è «uno dei Paesi più accogliente del mondo». Oggi, i grandi media transalpini hanno enfatizzato le divisioni tra Roma e Parigi. A partire dallo stesso Le Monde, secondo cui «raramente» Italia e Francia sono apparsi così distanti. «Tunisia, Libia, economia, i motivi della discordia tra Berlusconi e Sarkozy», titola in prima pagina il quotidiano, sottolineando come la riunione di oggi si svolge in un contesto di «tensione», con «i cliches che sono di ritorno». Da una parte «i francesi sono visti dagli italiani come arroganti e accecati dalla loro grandeur; al contrario gli italiani sono tornati agli occhi dei francesi suscettibili e complessati». A livello economico, la vicenda Parmalat sarà il dossier più delicato sul tavolo del vertice italo-francese.