Elogiato il salvataggio di Chrysler

IFinancial Times scrive: «Il salvataggio di Chrysler è un modello che ha funzionato». Chrysler group è in trattative avanzate con un gruppo di banche per rifinanziare i debiti e restituire al governo americano e a quello canadese i prestiti ricevuti nel momento più buio della crisi. L'accordo di rifinanziamento permetterebbe alla Chrysler di restituire 5 miliardi di dollari al Tesoro Usa e 1,6 miliardi di dollari al governo di Ottawa. La restituzione dei prestiti aprirebbe la porta in prospettiva a un ritorno in borsa del gruppo e permetterebbe alla Fiat di esercitare l'opzione per l'acquisto del 16% di Chrysler e arrivare al 46%. La scorsa settimana Sergio Marchionne ha dichiarato che Fiat investirà in questa operazione 1,3 miliardi di dollari, soldi che, ha precisato, andranno alla Chrysler, e non agli altri proprietari che sono appunto il governo americano, la united auto workers e il governo canadese. Per oggi è prevista l'assemblea Exor, la prima con John Elkann alla guida della cassaforte di famiglia nella doppia veste di presidente e amministratore delegato. Sul tavolo il piano industriale della Juventus e la vicenda Fiat-Chrysler. Gli azionisti della controllante di Fiat Spa e Industrial, con il 30% circa di entrambe, e della Juventus (60% circa), approveranno il bilancio di esercizio 2010, riunendosi all'Unione Industriale di Torino. Ed è probabile che l'attenzione cada sui temi caldi che riguardano le principali società partecipate. Primo fra tutti, il caso Juventus. Tra i consiglieri del board di Exor c'è anche il presidente bianconero, Andrea Agnelli. Il cugino di Elkann sta dando forma a un nuovo piano industriale, mentre il presidente di Exor ha aperto l'assemblea anche alle domande dei non azionisti, con un dialogo gestito dal sito tramite e-mail. Per la Juventus la stampa parla di un aumento di capitale da 100 milioni di euro. Poi ci sarà la pagina Fiat Spa. Gli ultimi sviluppi vedono il Lingotto salire al 46% di Chrysler, operazione che permetterà entro l'anno alla casa di Torino di salire al 51% di Detroit. Ma rimangono perplessità sul dedito di Chrysler che potrebbe appesantire eccessivamente la società che nascerebbe dalla fusione delle due case automobilistiche. Indiscrezioni di associated Press però vorrebbero, che proprio oggi arrivi l'annuncio delle rinegoziazione del debito contratto con i governi Usa e canadese, in attesa della trimestrale di Chrysler che sarà presentata lunedì. All'assemblea qualcuno vorrà inoltre discutere a proposito delle recenti trimestrali seguite allo spin-off del gruppo Fiat. Se i risultati dell'auto hanno convinto il mercato, lo stesso non è stato indulgente nei confronti della società che produce camion e macchine agricole, perché si attendeva un rialzo dei target per il 2011.