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Roma e Parigi pensano di rafforzare le frontiere

I profughi tunisini

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Pasqua di riflessione per Italia e Francia: resta infatti palpabile la tensione tra Roma e Parigi dopo le fibrillazioni innestate dal flusso di immigrati tunisini e dall'idea - parzialmente rientrata - di Nicolas Sarkozy di rivedere il Trattato di Schengen proprio in un ottica di «emergenza-immigrazione». Le diplomazie lavorano a pieno ritmo per smussare i tanti spigoli che da mesi inceppano i rapporti transalpini in vista di un appuntamento che non si può sbagliare: il vertice italo-francese che si svolgerà martedì prossimo a Roma. Il presidente francese potrebbe presentarsi a villa Madama con toni più pacati dopo la pioggia di critiche - politiche e giornalistiche - che si è abbattuta ieri sulla sua proposta di modifica del Trattato di Schengen, quello che regola la libera circolazione dei cittadini in gran parte dell'Unione europea. Critiche che sono state accompagnate dal gelo della stessa Ue, l'istituzione che dovrebbe essere chiamata, prima dell'estate, a esprimersi sulle preoccupazioni dell'Eliseo. Le «tante divergenze» che ci sono state tra Italia e Francia negli ultimi mesi, per usare le parole di un collaboratore di Sarkozy, devono assolutamente essere superate entro queste vacanze pasquali. Anche perché sul piatto delle conversazioni di Roma non c'è solo Schengen, ma anche temi economicamente pesanti come il futuro del nucleare o l'inarrestabile shopping francese di aziende italiane, buon ultima la Parmalat. Non a caso martedì prossimo il premier Silvio Berlusconi sarà accompagnato da soli tre ministri ma di peso: quello dell'Economia Giulio Tremonti, dell'Interno Roberto Maroni e degli Esteri Franco Frattini. Al di là dei temi economici, l'obiettivo politico del vertice italo-francese è quello di sintetizzare in una lettera all'Unione europea, siglata da Berlusconi e Sarkozy, una serie di proposte per affrontare la crisi dei flussi. Parigi sta cercando di ottenere la sponda di Roma alla sua idea di modificare le regole di Schengen, sostenendo la richiesta italiana di un rafforzamento di Frontex, l'Agenzia della Ue che ha il compito di controllare le frontiere esterne. In questo pacchetto non possono mancare ulteriori robusti aiuti economici per i Paesi di origine dei flussi e quelli della sponda sud del Mediterraneo che subiscono la pressione maggiore.

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