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Avanti tutta con il decreto per lo Sviluppo

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Tragli interventi annunciati per dare come ha detto il premier, Silvio Berlusconi, «una scossa all'economia» ci sarà la riedizione del piano per gli ampliamenti di casa (20% o 30% in più se si ricostruisce l'unità abitativa), o il credito di imposta (90%) per chi investe in ricerca nelle Università. La «portata» del decreto dipenderà in ogni caso dalla quantità di risorse che si potranno liberare. E su questo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha già spiegato che non c'è «nessuna crostata da dividere». Cioè le risorse sono scarse e servono all'equilibrio. Ma in ballo ci potrebbe essere anche una prima parte della semplificazione fiscale o, come annunciato dallo stesso ministro, un accorpamento dei controlli sulle imprese per liberarle «dall'oppressione». Insomma la traduzione in norme di quanto tracciato dal governo nel documento di economia e finanza. Ottimista sul futuro del Paese e su quello del governo Mariastella Gelmini: «Il futuro dell'Italia e la sua possibilità di ripartire sono l'orizzonte che guida l'azione quotidiana del presidente Berlusconi, del ministro Tremonti e di tutto l'esecutivo», assicura il ministro dell'Istruzione. «Fin dall'inizio di questa legislatura Silvio Berlusconi, il ministro Tremonti e tutto il governo hanno avuto la piena consapevolezza - sottolinea - che il problema principale del nostro Paese è l'eccesso di spesa pubblica. Per questo il governo ha deciso di riformare, ad esempio, scuola e università, anche a rischio dell'impopolarità presso chi non vuole cambiare nulla e mantenere dunque sprechi e privilegi. Il ministro Tremonti ha il merito di aver tenuto in sicurezza i conti pubblici. Avanti tutta dunque con le riforme. Anche nei prossimi due anni il governo - conclude Mariastella Gelmini - lavorerà in maniera compatta per cambiare veramente questo Paese».

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