Le testimoni Idv
Avanti c'è posto. Al già lungo elenco di starlette, meteorine, olgettine e arcorine che si preparano a sfilare davanti ai pm durante il processo sul Rubygate, si aggiungono due diciottenni piemontesi che, secondo quanto riferito ieri Corriere della Sera e Repubblica, si sono spontaneamente presentate ai magistrati di Milano il 4 aprile con una memoria difensiva in cui raccontano la loro partecipazione a una serata con Berlusconi a Villa San Martino risalente al 22 agosto 2010. Ad Arcore, affermano, sono state portate da Emilio Fede, conosciuto dopo alcuni concorsi di bellezza. Le giovani sono state poi ascoltate dai pm in un interrogatorio lunedì. I due quotidiani pubblicano ampi stralci dei verbali, dettagli scabrosi sui festini e riferimenti vari alle performance del Cav con Roberta Bonasia, Nicole Minetti, Marysthell Polanco e le gemelle De Vivo. Mancano però le foto, ergo: le prove. Per i legali del premier le accuse sono «destituite di ogni fondamento e contrastano con numerosissime indicazioni di segno completamente opposto». Secondo Ghedini e Longo, infatti, «la genesi delle dichiarazioni e i tempi appaiono davvero indicativi e ne dimostrano l'assoluta inconsistenza». Dalla Procura di Milano replicano che le due nuove testimonianze «sono importanti per chiarire il contesto». Tutto come da copione, insomma. Il colpo di scena arriva però in tarda mattinata quando le agenzie di stampa battono una dichiarazione rilasciata dal parlamentare del PdL Francesco Paolo Sisto, componente della Commissione giustizia della Camera e Vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni a procedere: «Conoscendo lo scarso equilibrio politico dell'Italia dei Valori, risulta difficile registrare con serenità il dato che chi difende una delle due ragazze ascoltate dalla Procura di Milano sia Patrizia Bugnano, senatrice proprio dell'Italia dei Valori». Secondo Sisto, inoltre, «induce a inevitabile cautela il dato che le stesse dichiarazioni siano state rese a notevole distanza dai fatti, oltre 8 mesi, con giustificazioni poco plausibili». Le ragazze non sarebbero state dunque scoperte dai pm che stanno indagando al caso, ma portate di fronte ai giudici direttamente dai loro legali tra i quali figura appunto la senatrice «targata» Di Pietro. «Ci chiediamo – interviene quindi il Pdl – se lo scoop siano pura causalità o forse non ci troviamo di fronte all'ennesima manovra politica dell'opposizione, tesa con ogni mezzo a screditare e infangare il premier». Sono le due ragazze che sono venute a riferire del loro disagio dopo che sono state ad Arcore». Disagio, accompagnato da delusione e disgusto, sarebbe stato manifestato ieri anche da Silvio Berlusconi per quanto letto a proposito delle nuove deposizioni, riferisce chi ha avuto modo di fermarsi con lui per poche battute a margine del Consiglio dei ministri a Montecitorio. E intanto Emilio Fede ha querelato le due ragazze.