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Ecco Terminator L'unica soluzione per salvare l'Europa

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Ilprimo è un'ignominiosa panza: dopo essersi stravaccato per otto anni sulla poltrona di Governatore della California, le maniglie dell'amore hanno colpito anche lui, l'uomo che le pubblicazioni dedicate al feticismo muscolare avevano dipinto come «il più proporzionato della storia». Così, verso la fine del mandato, Schwarzy aveva ipotizzato che per farsi passare l'umor grigio poteva sì tornare al cinema, ma mica nei panni di Conan. No, ha solo acconsentito di partecipare al cartone animato "Governator". Disegnato: poi per set umani si vedrà. Ma nel frattempo? Come far tornare il sorriso a quella specie di monumento allo steroide piovuto dalla Mitteleuropa, il leggendario plurivincitore del titolo di Mister Universo, il bodybuilder mai scalzato dal trono di Mister Olympia, il forzutissimo campione che nel '67 vinse la gara di sollevamento pietre di Monaco, alzando con le gambe un macigno di 250 kg? Occorreva una soluzione pratica, in linea con la vita e le opere del Nostro, che da ragazzo idolatrava Steve "Ercole" Reeves e da adulto Nixon, e che mai avrebbe ceduto alle lusinghe del Prozac o del Ritalin. Serviva un traguardo politico: e se da noi i vegliardi più o meno nobili sognano di veder tramontare il sole dalle finestre del Colle, in America l'approdo naturale è la Casa Bianca. Peccato che per Schwarzy la strada verso Washington fosse sbarrata dalle sue origini: sarà pure naturalizzato Usa, avrà la doppia cittadinanza, ma non a caso lo chiamano "La quercia austriaca". È uno straniero, per la miseria, non può aspirare ad avere il volto scolpito sul monte Rushmore: al massimo, realizzeranno la già progettata statua di 25 metri nella piazza principale della sua Graz. Anzi, si sospetta che quando sbarcò nel nuovo mondo fosse un immigrato illegale. Non un tunisino, ma il figlio di un poliziotto fervente ex nazista che lo educava a suon di scudisciate. Sì, va bene, ha sposato una rampolla Kennedy, ma neanche per Arnold, l'illuminato Governatore che si era riproposto di risolvere il problema degli ingorghi a Los Angeles, si può pensare a una deroga costituzionale. Di fronte a quest'altro agguato depressivo, non resta che tornare a casa. Il suo ex capo di gabinetto, Terry Tamminen, ha illustrato il progetto: «Nei prossimi anni l'Unione Europea dovrà trovare un presidente di spessore, qualcuno capace di unificare l'Europa. I francesi non vorranno un tedesco, e i tedeschi non vorranno un italiano. E se scegliessero un europeo trasferito negli Stati Uniti, risuscitando la visione di un Washington o di un Jefferson di una nuova Europa unificata?». Evviva Terminator: chi meglio di lui per mettere pace tra Sarkozy e Berlusconi, per evitare che la Merkel prenda a capocciate Cameron, e fare in modo che le orde di profughi vengano distribuite equamente tra i Paesi membri, magari sollevando i treni e le navi con tutto il loro carico e tirandoli qui e là per l'Unione? Chi mai potrà risolvere i conflitti sull'euro, ed evitare che il continente venga acquistato in blocco dagli infidi cinesi? Diamine, perché nessuno ci ha pensato prima? Ma quale Barroso: se l'Europa è pura fantascienza, il primo attore non può essere che Schwarzy. Uno che ti raddrizza le banane con un dito.

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