Il Terzo Polo si è già squagliato
La campagna elettorale è ufficialmente aperta.. Da ieri alle 12, cioè da quando è scaduto il termine ultimo per presentare le liste e le candidature per le prossime Amministrative, la macchina del voto si è messa in moto. Una tornata elettorale che porterà 12.889.193 elettori, divisi in 15.732 seggi, a rinnovare 1178 Comuni e undici Province ma che, viste le anticipazioni, sarà vissuta come una vera e propria competizione politica. Un voto che permetterà alla maggioranza di capire quanto può aver inciso sul proprio elettorato la campagna mediatica e giudiziaria messa in atto contro il presidente Berlusconi. Ma non solo. Queste votazioni serviranno anche all'opposizione, soprattutto al Pd, per ridefinire i propri equilibri interni considerando la forza dirompente di Sel. Ma chi, i prossimi 15 e 16 maggio sembra, invece, giocarsi il tutto e per tutto, è il cosiddetto Terzo polo. Udc, Fli, Api avranno, per la prima volta, l'occasione di presentarsi alle urne come elemento dirompente di questo bipolarismo eppure, come era immaginabile, il Terzo Polo ha già dato segni di cedimento. E così basta scorrere l'elenco delle città chiamate al voto per capire che, nella maggior parte dei casi, non ci sarà alcuna alleanza tra i fedelissimi di Gianfranco Fini e quelli di Pier Ferdinando Casini. Fli e Udc sono infatti pronte a correre divise proponendo, in qualche caso, delle coalizioni quanto mai azzardate. Avversari quindi a Caserta dove l'Udc ha scelto di appoggiare il candidato del Pdl, Pio del Gaudio, mentre i finiani, con Api e altre liste, appoggiano Luigi Falco. Stesso scenario si ripete per il sindaco di Reggio Calabria dove Udc e Pdl tifano per Demetrio Arena, mentre Fli corre da sola con Carlo Sbano. E, sempre rimanendo in Calabria, a Catanzaro, i centristi stanno con il centrodestra in appoggio a Michele Traversa, i futuristi spingono Luigi Ciambrone e l'Api di Rutelli ha deciso di tifare per Antonio Argirò il candidato sindaco proposto dall'ex governatore Agazio Loiero. Tripartizione del fantomatico Polo della Nazione anche a Cosenza: Udc e Pdl con Mario Occhiuto, Fli con Sergio Nucci e Api con Salvatore Perugini. Ma non solo al Sud i terzopolisti si sono spaccati. Ecco, per esempio, il caso della veneta Rovigo dove l'Api si è schierata con il candidato di centrosinistra Federico Frigato, l'Udc ha optato per una corsa in solitaria con Riccardo Rizzo, e Fli si gioca tutto candidando il segretario cittadino Giacomo Labarbuta. Una decisione rischiosa per i futuristi che potrebbero non raggiungere quel 5% chiesto dal partito ai segretari regionali per poter candidare Fli in una corsa in solitaria. Altra importante città del Nord dove lo «spezzatino» delle coalizioni ha dato il massimo è sicuramente Trieste. Lì, infatti, non solo il Terzo Polo si è diviso con Fli che sostiene Michele Lobianco e con l'Udc che spinge Edoardo Sasco, ma anche Pdl e Lega hanno deciso di fare una corsa autonoma candidando, i primi, Roberto Antonione e, gli altri, il deputato Massimiliano Fedriga. Ma anche dove Udc e Fli decidono di correre assieme non è detto che siano state rispettate le direttive dei rispettivi partiti. Infatti se non più tardi di venerdì sera il vicepresidente dei futuristi, Italo Bocchino, aveva detto che mai si sarebbe visto il simbolo di Fli vicino a quello del Pd o di Sel, a Olbia si è deciso diversamente. Infatti Gianni Giovannelli ex Pdl e sindaco uscente sarà sostenuto da Pd, Idv, Sel oltre che da Udc, Api e Fli. E strano è anche il caso dell'umbra Gubbio dove nonostante l'odio a livello nazionale tra Udc e Lega, il candidato di centrodestra Lucio Lupini è riuscito nel miracolo di tenere assieme una coalizione che va dal Pdl all'Udc passando per Lega e Fli. Anche il Lazio comunque riserva interessanti colpi di scena per quanto riguarda il trio Udc, Fli e Api. A Viterbo, per esempio, i tre partiti sono alleati in sette comuni con il Pd o con il centrosinistra mentre in due, Canino e Soriano nel Cimino, il Terzo Polo è spaccato e i suoi rappresentanti sono presenti sia nella lista di centrodestra che in quella di centrosinistra. Ma è a Latina che i finiani hanno dato il massimo. Infatti, una volta appreso che l'Udc si era allineato con il candidato del Pdl, Giovanni Di Giorgi, Fli ha deciso per una corsa in solitaria con la lista «Pennacchi per Latina, Futuro e Libertà». Un vero e proprio laboratorio «Fasciocomunista» grazie alla collaborazione di Antonio Pennacchi, premio Strega con l'ormai famoso Canale Mussolini, che punterà tutto su Filippo Cosignani, avvocato ed ex consigliere di Alleanza nazionale.