Da Casini ultima chiamata per Emma e Luca
Pd,Terzo Polo e Idv condividono l'allarme del Colle ma alla diagnosi uniscono la cura: l'unica via per superare il conflitto istituzionale è il voto anticipato. Una richiesta frutto della convinzione che la causa del clima esasperato sia riconducibile a Silvio Berlusconi reo di aver inchiodato la politica al continuo scontro con la giustizia. Un'analisi condivisa anche da Italiafutura, l'associazione guidata da Luca Cordero di Montezemolo che vede nel via libera al processo breve l'azzeramento della «residua credibilità della maggioranza e del suo governo». E a Montezemolo torna a rivolgersi anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che, in un'intervista al Corriere della Sera, dopo aver ribadito che «in una situazione come quella che stiamo vivendo, è doveroso restituire la parola agli elettori», commenta: «Io non ho mai creduto e non credo - aggiunge - a sante alleanze: penso invece che è dall'area moderata che deve emergere l'alternativa a Berlusconi». «Oggi i Poli sono tre - sottolinea quindi il leader dell'Udc - e da questo si deve ripartire. Poi mi auguro che scendano in campo personalità come Montezemolo e Marcegaglia» che vanno visti «non come un impiccio o un fastidio ma come un'opportunità». Una discesa in campo che però, «per ora non c'è», risponde da tempo ai suoi interlocutori il presidente della Ferrari. Sul voto anticipato come unica via per superare l'impasse del Paese concorda tutta l'opposizione, che considera superata, o difficilmente praticabile, la proposta di un governo di decantazione avanzata da Walter Veltroni e Giuseppe Pisanu. «Al di là dei sondaggi - sostiene Massimo D'Alema commentando rilevazioni che danno il centrosinistra sopra il centrodestra - è del tutto evidente che la permanenza di Berlusconi al governo del Paese è un enorme danno. E che le elezioni sono l'unica via di uscita». Anche se tutti stanno attenti a non tirare apertamente la giacca al Capo dello Stato, dall'opposizione si guarda alle mosse del Colle. E, a partire dal presidente della Camera e leader di Fli Gianfranco Fini e dal segretario Pd Pier Luigi Bersani, si plaude al ruolo di garanzia svolto da Napolitano. Un ruolo che in modo esplicito, l'altroieri, il leader Idv Antonio Di Pietro ha chiesto che diventi attivo sciogliendo le Camere se a giugno passano i referendum.