Assad spara: duecento morti
Loha riferito un attivista siriano per i diritti umani che ha chiesto l'anonimato per questioni di sicurezza. «Sono centinaia anche i feriti e i dispersi», ha affermato l'attivista, secondo cui al bilancio andrebbe aggiunto anche il numero delle vittime degli scontri ad Aleppo, ancora incerto. «Il soccorso delle vittime è molto difficile - ha aggiunto - perché ostacolato dalle forze di sicurezza che in alcune città hanno aperto il fuoco anche su ambulanze e contro medici e infermieri». La versione dell'attivista è confermata da un medico dell'ospedale di Latakia che ha dichiarato: «Il personale sanitario ha paura di uscire per le strade e prestare soccorso ai feriti. Più volte le nostre ambulanze sono state prese di mira dai poliziotti e più volte siamo stati intimiditi. Ma noi non facciamo altro che il nostro lavoro». L'opposizione siriana ha organizzato alcuni sit-in davanti a vari ospedali del Paese per chiedere al governo di Damasco di non ostacolare il lavoro dei medici, sostenendo che i feriti hanno diritto a essere curati in quanto cittadini siriani. Intanto, decine di migliaia di persone hanno partecipato ieri a Homs ai funerali degli undici manifestanti uccisi domenica dalla forze di sicurezza. Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo, secondo il quotidiano arabo Asharq al-Awsat i morti sarebbero 19. Dal canto suo, Hezbollah ha espresso il proprio sostegno al presidente siriano, Bashar al-Assad. «Siamo al fianco della nostra sorella Siria e dei suoi leader, che si sono rifiutati di cedere alle pressioni e di cospirare contro la resistenza», ha affermato da Beirut Nawwaf Moussawi, deputato del gruppo radicale sciita libanese, durante un'iniziativa a favore del regime siriano. Mancava soltanto l'ultima rivelazione di Wikileaks: eccola. Gli Stati Uniti avrebbero finanziato segretamente gruppi dell'opposizione in Siria, fornendo tra l'altro le risorse per sostenere una tv antigovernativa, Barada TV, che ha base a Londra. È quanto emerge da una serie di documenti diplomatici del Dipartimento di Stato americano ottenuti e resi noti da Wikileaks. Barada TV (che ha preso il nome dal fiume che attraversa Damasco) ha cominciato le sue trasmissioni nel 2009. È molto vicina al Movement for Justice and Development, un gruppo siriano che ha sede a Londra. Dai documenti classificati del Dipartimento di Stato emerge che gli Stati Uniti hanno finanziato il gruppo con almeno 6 milioni di dollari già a partire dal 2006, sotto l'amministrazione di George W. Bush.