Couscous e sigarette. La protesta si placa
.Certo, non alloggiano in quattro stelle sul mare, ma di sicuro da dieci giorni hanno trovato una comunità che ha sempre risposto alle loro istanze. Anche ieri attimi di tensione all'ex caserma De Carolis che non ha smaltito la felicità dell'arrivo dei primi 52 permessi di soggiorno. Anche ieri i migranti sono tornati a fare la voce grossa, prima di mezzogiorno quando hanno visto alcuni connazionali lasciare la struttura. In pratica erano gli stessi permessi rilasciati sabato, solo che alcuni di loro hanno preferito passare la notte e lasciare la De Carolis solo ieri. I tunisini vorrebbero andare via tutti e subito, per questo hanno montato un'altra protesta, subito calmata dall'intervento dell'assessore con delega alla Protezione Civile Andrea Pierfederici che li ha riporti alla ragione. All'ora di pranzo hanno rifiutato dapprima il menù, quando hanno visto consegnare pasta al sugo per i volontari, non sapendo che la ditta che prepara i pasti, aveva scelto per i tunisini couscous ed altri piatti arabi, poi hanno detto che avrebbero mangiato solo in cambio di un pacchetto di sigarette. Sono stati accontentati alla faccia di chi ancora oggi punta l'indice sulle condizioni in cui vivono i migranti alla De Carolis. E oggi si riprende con le normali attività. Dalla Questura arriveranno altri permessi (non più di 50) e gli ospiti saranno fatti uscire a scaglioni da cinque e accompagnati alla stazione ferroviaria. «Il nostro dovere - ha spiegato Pierfederici - è quello di assistere questa gente nel miglior modo possibile per raggiungere la stazione da dove poi partiranno per le destinazioni finali. È chiaro che bisogna avere pazienza e cercare di capire lo stato d'animo di questa gente che da dieci giorni attende di lasciare il Centro. Abbiamo fatto capire che le procedure sono queste e che nel giro di qualche giorno saranno tutti accontentati fino a smaltire i 700 e passa immigrati che abbiamo ospitato in questi giorni con grande spirito di sacrificio e di abnegazione da parte di tutti i volontari e dipendenti che lavorano, gratis, all'interno della De Carolis»