Sul processo breve il Quirinale prende tempo

Il giorno dopo l'approvazione del processo breve non si placano le polemiche, con l'opposizione che attacca ancora governo e maggioranza e l'Avvenire che ritiene la legge un'occasione sprecata. Mentre il Capo dello Stato, da Praga, fa sapere: "Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell'approvazione definitiva in Parlamento". Il quotidiano della Cei si dice certo che "i nodi della giustizia non saranno sciolti" con "questa legge definita solo per convenzione sul processo breve", e che in realtà "non servirà affatto ad accorciare i tempi dei processi". Ma il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, sottolinea il dato politico: "I numeri in Parlamento hanno anche sostanza politica: la maggioranza ha aumentato i suoi consensi nel voto a scrutinio segreto. Questo dimostra che la maggioranza si e' rafforzata, anche politicamente, e l'opposizione si e' indebolita, anche politicamente". Di merito, invece, la critica del Pd: "E' stato muro contro muro, muro contro il buonsenso e contro le esigenze del Paese", ha sottolineato Pierluigi Bersani, "noi non siamo affatto affezionati a passare giorni e notti in Parlamento a discutere dei processi di Berlusconi", il Paese "ha problemi enormi ed è scandaloso che tutto si concentri attorno alle questioni di Berlusconi. Questo da' amarezza". Intanto, mentre prosegue la querelle sulla successione a Silvio Berlusconi, il premier riunisce i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato per fare il punto nella coalizione e verificare l'agenda parlamentare dei prossimi mesi.