Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Si sono comprati tutto

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Cosìper chi ama il lusso griffato, prescindere dai marchi made in France diventa cosa ardua. C'hanno non uno, ma ben due poli del lusso, i cugini d'Oltralpe. Ppr, che sta per Pinault-Printemps-Redoute (e conta, tra le altre, le griffe italiane Gucci, Bottega Veneta, Sergio Rossi) e Lvmh (Louis Vuitton Moet & Chandon), brand sotto cui gravitano anche Fendi, Emilio Pucci e ora pure Bulgari. Ogni donna glamour ha nel suo armadio un foulard di Hermes, una borsa di Chanel o di Vuitton. E l'uomo casual ma «elegante» indossa la polo più imitata in assoluto, quella col coccodrillo firmata Lacoste. E poi ci sono Dior, Yves Saint Laurent, Givenchy, Celine... giusto per fare solo qualche nome. Pare che, dai francesi, quando si tratta di abiti, accessori e gioielli, non si possa proprio prescindere. E, in parte, è vero. Basta farsi un giro in centro e dare un'occhiata alle file fuori dalle vetrine in via Condotti che pare ci siano sempre i saldi e, invece, una borsetta costa dai duemila euro in sù. Perdiamo i pezzi, è vero. Perché i francesi alla moda ci tengono, tanto che l'haute couture, che pure è nata in Italia, vive e continua nella terra di Sarkozy. Ogni tanto qualche velleità d'acquisto ci viene pure, se è vero come dice il Figaro, che Lvmh ha messo in vendita il marchio John Galliano (dopo che lo stilista è stato licenziato in tronco per le sue esternazioni antisemite) e che due italiani si sono messi in lizza: «Perfume holding», che già produce e distribuisce sotto licenza i profumi Galliano, e «Ittierre», che fabbrica la seconda linea pret-a-porter del marchio. Ma «boicottare» si può, perché qualche nome del lusso italiano è rimasto ancora nelle mani delle famiglie nostrane. Come Prada, le cui borse sono ambitissime anche all'estero. Ha resistito allo strapotere parigino anche Giorgio Armani. Diego Della Valle fabbrica accessori amatissimi con i marchi Tod's, Hogan e Fay. Roberto Cavalli non cede alle insidie dei compratori stranieri, così come Versace. Dolce & Gabbana conquistano quote di mercato estero con la loro moda mediterranea. Ferragamo, la notizia è di ieri, decide di quotarsi in Borsa. Il mondo maschile strizza sempre più l'occhio al sarto rigorosamente made in Italy. E i nostri stilisti, in un impeto di patriottismo (in occasione del 150° dell'Unità) moltiplicano le proposte tricolori. La palla ora spetta a noi compratori.

Dai blog