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La domanda Cara Nato con chi stai?

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Questaaveva vinto la guerra fredda senza mai sparare un colpo ed era scesa in campo, per la prima volta in armi, in Bosnia-Erzegovina nel 1995, guarda caso per difendere una popolazione musulmana. Ha fatto la stessa cosa in Kosovo ed ha continuato ad agire in favore di popolazioni musulmane anche quando è intervenuta in Pakistan a soccorrere i terremotati. Fino a due settimane fa l'Alleanza aveva tutte le carte in regola per difendersi da eventuali accuse di essere una sorta di Santa Alleanza nemica dell'Islam. Ora non può più farlo. Chiunque essa prenda di mira in Libia, anche sbagliando obiettivo, è un musulmano e questo non può portare nulla di buono. Avevamo anche criticato il modo di condurre la campagna, non più in modo rapido, volitivo ed efficace come quando la guerra era condotta da Usa, Francia e Regno Unito bensì in maniera prudente, burocratica, svogliata e veloce quanto un bradipo. Sia chiaro, la colpa non è del comandante in capo della missione, il generale canadese Bouchard che dirige l'operazione da Napoli. Lui è un vice comandante (nella fattispecie del Joint Force Command) e in quanto tale è abituato a non fare nulla senza l'approvazione del suo comandante. Quest'ultimo però è abituato a sua volta a non muovere un dito senza il benestare del suo diretto superiore, il capo del Comando Alleato Operativo di Mons, e questo non farà mai nulla che non sia stato autorizzato dal Consiglio del Nord Atlantico di Bruxelles. La Nato funziona così. Chi fin dai primi spari ha chiesto a gran voce che il comando dell'operazione passasse alla Nato o ignorava tutto questo (e in tal caso dovrebbe cambiare mestiere) oppure lo sapeva benissimo, e in tal caso ha voluto sabotare l'operazione. Il sabotaggio dell'operazione americana "Odyssey Dawn" (che per i britannici era "Ellamy", per i francesi "Harmattan e per i canadesi "Mobile") è riuscito perfettamente. Da quando è iniziata l'operazione Nato "Protettore unificato" l'intensità dei bombardamenti sugli obiettivi governativi gheddafisti è diminuita fino a sfiorare lo zero. Il raiss libico ne è il principale beneficiario, continua ad assediare Misurata e a colpire le zone sotto il controllo degli insorti e riprende addirittura le sue apparizioni in pubblico, cosa che mai fu permessa né a Milosevic né a Saddam Hussein durante le operazioni contro di loro. In terra, mare e cielo l'Alleanza fa poco e quel poco lo sbaglia, come quando ammazza per errore gli insorti riproponendo le tristi esperienze afgane dei "danni collaterali". Ma in Afghanistan per lo meno presenta le sue scuse, qui no. O come quando organizza un'operazione navale per impedire il traffico di armi e mercenari che arrivano via terra. O come quando le sue navi (turche, nella fattispecie), impediscono che i ribelli si aiutino fra di loro, sequestrando battelli partiti da Bengasi e diretti all'assediata Misurata con a bordo medicinali, armi e viveri. O come quando attiva una No-fly-zone solo sulla parte settentrionale della Libia permettendo che nel sud accada di tutto. Eppure l'altroieri i caccia della Nato hanno costretto un aereo militare libico ad atterrare. Era pilotato da un ufficiale del Consiglio nazionale provvisorio. E allora: Nato, da quale parte stai? *Generale, insegnante di geopolitica

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