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E per l'opposizione è tutta colpa della Lega

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.L'inarrestabile sbarco dei migranti continuerà ad essere un problema esclusivamente italiano. Un problema che rischia di far saltare gli equilibri anche all'interno della maggioranza. Se, infatti, la Lega tenta improbabili fughe in avanti secessioniste tentando di placare una base che diventa ogni giorno più insofferente (anche nei confronti di un Maroni «troppo buono») e bramosa di soluzioni drastiche, il Pdl non può permettersi esasperazioni: «Non è in discussione la nostra permanenza nell'Unione europea assicura il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto - Il problema è cos'è e cosa fa l'Ue, se non si misura con questioni così rilevanti come quelle che sta affrontando l'Italia», sottolinea. Il Carroccio, da parte sua, non intende indietreggiare. È il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli a mettere in chiaro il da farsi: «Dopo l'egoistica e anticomunitaria posizione assunta dall'Europa nei confronti di uno Stato membro diventa obbligatorio e urgente predisporre un blocco navale assoluto a difesa delle nostre acque e dei nostri confini». Calderoli rivendica la proposta fatta due giorni fa di ritirare le truppe italiane attualmente impegnate in Libano: «Alla luce della posizione assunta dall'Europa diventa un atto obbligatorio», sentenzia. Il ministro leghista spiega di aver incassato la disponibilità del ministro della Difesa Ignazio La Russa a una prossima riduzione dei contingenti militari impegnati nelle missioni di pace in Kosovo e in Libano. «Mi fa piacere - aggiunge Calderoli - ma adesso dalle parole occorre passare ai fatti, visto che le spese per le missioni internazionali militari non hanno fatto altro che salire. Pensiamo a casa nostra prima che diventi quella di altri», attacca mentre la base del Carroccio ringrazia. L'opposizione, invece, come spesso fa in questi casi, si scandalizza. E addossa la colpa del «no» dell'Europa ai leghisti e - figurati - al governo. «Se siamo finiti qui è perché gli apprendisti stregoni della propaganda sono finiti vittime della loro propaganda e adesso ci lasciano nei guai», attacca Pier Luigi Bersani. «Consiglierei più razionalità - aggiunge fumando il suo sigaro - Non è la prima volta che abbiamo una tale emergenza, siamo in questo incidente internazionale perché 20mila tunisini sono arrivati da noi: è un problema, ma non può essere un problema di questa portata», conclude non sapendo però fornire alcuna soluzione. «In Europa prevalgono posizioni egoistiche - ammette Massimo D'Alema, ma aggiunge - perché è governata da amici di Berlusconi e di Maroni. In Europa governano forze conservatrici», spiega. «Con la demagogia con cui la Lega affronta il problema immigrazione, di extracomunitari ne arriveranno di più e non di meno - attacca Pier Ferdinando Casini - Chiediamo aiuto all'Europa credendo nell'Europa: non si può chiederle aiuto dopo che per anni la si è demonizzata, si è spiegato che non serviva a niente». Insomma l'Europa ha sbagliato, ma lo ha fatto perché il nostro Paese non è credibile. E se non lo è - inutile dirlo - la responsabilità è del Cav. «Se un problema con l'Ue esiste la colpa di certo non è né della Francia né della Germania ma ha un nome solo: Silvio Berlusconi e la sua corte di servitori», attacca Felice Belisario, capogruppo Idv. Il motivo è semplice: «Nei giorni più delicati il nostro governo, pur di mantenere in piedi il suo poltronificio come arma di ricatto in vista del processo breve, non ha ancora un ministro delle Politiche comunitarie», spiega. Il ministro: ecco la soluzione! Ma come avevamo fatto a non pensarci?

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