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Una domenica di svago, giocando un torneo di calcetto con i volontari italiani, in attesa di avere il permesso di soggiorno, con la speranza di emigrare in Francia.

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Nelpomeriggio li ha salutati e incoraggiati l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che da tempo aveva programmato una visita alla struttura. I dodici, che hanno tra i 23 e i 28 anni, hanno lasciato sabato, insieme a una settantina di loro connazionali, il Cie (centro di identificazione ed espulsione) del capoluogo piemontese dove erano stati stati portati da Lampedusa. Sono stati accompagnati e assistiti dai volontari dell'associazione «Terra del Fuoco». Altri 13 tunisini sono ospiti dell'associazione Acmos, in via Leoncavallo, un'altra decina dalla chiesa di S.Luca, nel periferico quartiere di Mirafiori, dove i pasti sono preparati dalle parrocchiane, altri ancora sono stati accolti da comunità islamiche torinesi. Tutti attendono giovedì, quando potranno ritirare il permesso i Questura, presentando quello provvisorio che hanno ricevuto. Poi cominceranno a sperare che le porte della Francia si possano aprire anche per loro.

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