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Soluzione in meno di 24 ore La Capitale non è il Far West

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Versola soluzione del delitto in meno di 24 ore. Uno sprint della polizia che dà modo al questore Francesco Tagliente di spegnere ogni allarmismo e alleggerire le paure di chi vede Roma dall'anima violenta, sempre più corrotta e corruttibile. «La struttura della Squadra mobile e le competenze dei suoi dirigenti - preconizzava ieri - sono in grado di arrivare alla identificazione del responsabile dell'omicidio dell'altra sera». E la profezia si è avverata. Ieri sera la Mobile di Vittorio Rizzi ha concentrato la pressione su un socio settantenne della vittima, lo ha portato in Questura assieme ad altri tre per rispondere a domande sui loro incontri con l'imprenditore Roberto Ceccarelli, 45 anni, l'altra sera alle 20,30 circa freddato con due colpi alla schiena esplosi con una pistola calibro calibro 22. Il luogo: via Col di Lana, davanti al Teatro della Vittorie, a due passi da piazza Mazzini, zona ricca, da vip e un po' snob. Uno smalto che sembra spalmato addosso anche a chi passa a piedi da quelle parti. Pare che non a tutte le curiosità dei poliziotti il conoscente sia stato in grado di fornire una risposta chiara, senza lasciare spazi a dubbi. O peggio: sospetti. Tagliente, poliziotto di grande esperienza, che ha anteposto l'amore per questa città ai velluti della carriera, non ci sta vedere la Capitale dipinta come centrale del malaffare finanziario, dove si uccide quando qualcuno commette torto o non è in regola coi conti. La morale: Roma non è il Far west né Kabul. Un lato oscuro della medaglia però c'è. È crocevia finanziario, metropoli con quartieri di lusso dove comprare coi soldi sporchi per trasformarli in capitali puliti, acquisire attività per lo stesso motivo e magari strapparle con la presa forte dell'usura. Oppure immettere il denaro in tanti altri canali economici e produttivi con lo stesso fine di renderlo «legale». Qualche numero. Nella classifica nazionale degli immobili sequestrati alle mafie, con 383 beni confiscati Roma è la settima provincia in Italia e il Lazio è la sesta regione con 482 beni. Mentre sono mediamente 19 l'anno le operazioni finanziarie sospette da parte di intermediari segnalate alla Direzione investigativa antimafia. Il fenomeno mafioso non abbassa mai la testa. Fab. Dic.

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