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Il Lazio al secondo posto per evasione

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Nel2010 l'Agenzia delle Entrate ha effettuato seimila controlli in meno rispetto all'anno precedente ma ha aumentato il «bottino», almeno in termini di evasione scovata anche se resta un certo scarto tra quanto accertato e quanto poi viene effettivamente riscosso. La maggiore imposta accertata si attesta a 27,8 miliardi di euro, il 5,7% in più rispetto al 2009. In alcune aree del Paese i controlli sono stati particolarmente incisivi: a Trento la maggiore imposta accertata è aumentata, dal 2009 al 2010, del 71,6%, a fronte di un numero di controlli che è rimasto costante: 7.251, solo 2 in più rispetto all'anno precedente. Anche in Lombardia la caccia agli evasori ha fatto registrare un aumento della presunta evasione: +48,6% rispetto all'anno precedente, per un ammontare di 8,2 miliardi di euro. In crescita invece la fedeltà fiscale in Emilia Romagna, dove i controlli del 2010 hanno fatto emergere un calo dell'evasione (sempre in termini di maggiore imposta accertata) del 54,9%. È quanto risulta dai dati della lotta all'evasione nel 2010 dell'amministrazione fiscale, divisi regione per regione. In termini assoluti è ancora la Lombardia in cima alla classifica per accertamenti e imposta accertata. È evidente però che sul dato incide il peso che la Regione ha nell'economia nel Paese. Al secondo posto, per maggiore imposta accertata dall'amministrazione fiscale figura il Lazio (5,5 miliardi di euro, ammontare che però registra un calo del 4,8% rispetto all'evasione scovata nel 2009) che ha il secondo pil nazionale. In questo caso va sottolineato il fatto che in questa regione si sono registrate importanti operazioni (come Telecom Sparkle) che hanno fruttato importanti introiti per l'erario. Terzo posto per la Campania con poco più di 2 miliardi di euro, pari a quelli dell'anno precedente. Per quanto riguarda le tipologie di contribuenti, 5,4 miliardi dell'evasione scoperta nel 2010 arriva dai 2.609 «grandi» contribuenti oggetto di controlli, le società con un giro d'affari superiore ai 150 milioni di euro. Considerato il tessuto economico dell'Italia, il lavoro del fisco tra i «paperoni» è stato pressochè tutto concentrato al Centro-Nord. La metà dei controlli sono stati fatti tra Lombardia e Lazio. Al Sud i controlli sui big sono stati una manciata: 46 in Campania (16,9 milioni l'evasione rintracciata), 33 in Puglia (con 88,9 milioni di maggiore imposta accertata), 20 in Sicilia (3 milioni), 6 in Calabria (2 milioni). Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha indicato al termine del vertice dell'Ecofin l'orientamento in atto in Europa sul fronte fiscale. «Nel patto per l'euro c'è scritta l'ipotesi di aumentare il peso delle imposte indirette a scapito di quelle dirette ovvero tassare più i consumi che i redditi ma l'Italia sta ancora attendendo il lavoro in atto delle commissioni».

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