Polverini: "Qualcuno ha provato a giocare una partita politica sull'emergenza"
«Se avessimo affrontato fin da subito questo percorso tutti insieme, forse avremmo risposto all’emergenza in maniera migliore di come è apparso». La governatrice del Lazio Renata Polverini è soddisfatta per l’accordo sull’immigrazione siglato tra governo e Regioni, anche se la sua voce tradisce un po’ di amarezza. «L'Italia - prosegue - ha fatto e fa sempre delle belle figure quando si tratta di affrontare situazioni impreviste. Stavolta, purtroppo, ci siamo un po' pestati i piedi». Perché? Cosa non ha funzionato? «Qualcuno ha preferito giocare una partita politica, per non dire elettorale». Pensa alla Lega? «Alcune Regioni del Nord hanno provato a tirarsi fuori da questa che io definisco una "gara" di solidarietà. Alla fine, però, siamo riusciti a trovare una posizione comune che fa trasparire quello spirito di accoglienza che da sempre contraddistingue il nostro Paese». Ed ora? Che succede? «Gli immigrati che dovessero arrivare verranno accolti nelle Regioni che non lo hanno ancora fatto». Quindi, dopo i 680 sbarcati a Civitavecchia, non ci saranno altri arrivi nel Lazio? «Direi proprio di no». Nel frattempo avvierete le procedure per l'assegnazione del permesso di soggiorno temporaneo. «L'accordo ha recepito gran parte delle indicazioni delle Regioni. Abbiamo coinvolto la Protezione Civile, cosa su cui mi sono molto battuta, nella gestione dei campi e del sistema organizzativo. Le prefetture hanno "meno familiarità" con emergenze di questo tipo. E, soprattutto, abbiamo un riferimento chiaro all'articolo 20 del testo unico sull'immigrazione». Quello sui permessi. «Dai controlli che stiamo effettuando sulle 680 persone sbarcate a Civitavecchia emerge che, al di là di qualche poco di buono, si tratta in gran parte di ragazzi e studenti che fuggono da un grave disagio. La maggior parte può ottenere il permesso di soggiorno temporaneo e raggiungere i propri familiari e amici». Magari in Francia? «Ho appreso la notizia dello sbarco la sera prima molto tardi. Mi sono subito recata a Civitavecchia e ho verificato personalmente le condizioni della caserma. Ho attivato la Protezione Civile e un pool di medici degli ospedali romani, oltre alla Asl competente, per verificare lo stato di salute degli immigrati e prevenire eventuali epidemie. Ho anche inviato dei mediatori culturali. Appositamente li ho scelti che parlassero sia arabo, sia francese. Dopotutto, la maggior parte dei tunisini parla il francese». Parigi, però, non sembra affatto convinta di voler accogliere questi migranti. «La Francia sta facendo una pessima figura. Tra l'altro ha un rapporto privilegiato e molto forte con i Paesi del Nord Africa. Mi auguro che l'Europa sappia essere ancora più dura di come è stata finora. Abbiamo chiesto al governo di attivarsi affinché la Ue, che può farlo, riconosca l'articolo 20 su tutto il proprio territorio». A proposito di articolo 20. Quanto dureranno le procedure di assegnazione? «La Questura si è attivata velocemente. In linea teorica già tra qualche giorno le procedure potrebbero essere completate». E poi? «Per coloro che hanno ottenuto il permesso si apriranno i cancelli e saranno liberi di andarsene. Chi non lo otterrà potrà essere rimpatriato».