Spuntano i soldati regionali
Ogni Regione potrebbe avere un suo esercito. Nel 150° dell’Unità d’Italia la Lega ci riprova e ripesca un vecchio cavallo di battaglia. Ma stavolta fa sul serio e presenta a Montecitorio una specifica proposta di legge. I nuovi eserciti si occuperebbero di mantenere l'ordine pubblico e di intervenire in caso di calamità naturali. Il modello è la Guardia nazionale americana. La Lega lo chiama «Corpo dei volontari militari per la mobilitazione». Ne entrerebbero a far parte, dopo domanda e superamento di esami psico-attitudinali, i militari cessati dal servizio senza demerito - volontari in ferma prefissata - di età inferiore a 40 anni. Lo stesso limite d'età si applicherebbe agli ufficiali e ai sottoufficiali. «Nella Repubblica - si legge nella relazione del provvedimento - manca uno strumento agile e flessibile che possa essere impiegato a richiesta degli esecutivi regionali per far fronte alle situazioni che esigono l'attivazione del sistema di protezione civile. L'importazione nel nostro ordinamento dell'Istituto della Guardia Nazionale permetterebbe di assicurare il soddisfacimento di queste esigenze liberando i reparti operativi delle Forze Armate da compiti di presidio del territorio dei quali sono talvolta impropriamente gravati e predisponendo uno strumento utilizzabile all'occorrenza quando il moltiplicarsi degli interventi all'estero riduca, ad esempio, le risorse organiche disponibili in patria». Il reclutamento, secondo la proposta di legge leghista, dovrebbe avvenire su base regionale. È previsto, si legge, «che i battaglioni regionali abbiano prevalentemente il carattere di strutture-quadro, espandibili attraverso la mobilitazione». I soldati regionali avrebbero l'obbligo di prestare servizio per un mese all'anno sia per assicurare una minima capacità d'intervento immediato sia per garantire la formazione permanente del personale. La retribuzione sarebbe identica alla paga giornaliera che si riceve nell'esercito e ci sarebbe l'aspettativa non retribuita nel caso in cui i volontari lavorino nel settore pubblico o privato. I soldati regionali sarebbero addestrati da Esercito e Carabinieri: il Corpo dei volontari non dovrebbe contare più di 20 mila uomini mobilitati, raggruppati in 20 battaglioni regionali sotto il comando di altrettanti tenenti colonnelli. E se le uniformi sarebbero identiche a quelle dell'Esercito, ci saranno distintivi per i singoli reparti regionali. L'opposizione protesta e parla di proposta «anticostituzionale», «irricevibile» ed «eversiva». Netto il ministro della Difesa La Russa: «In ogni Paese, anche il più federalista del mondo, l'esercito non viene mai regionalizzato o parcellizzato».